Rossi-Dovi: passaggio di consegne

Atteso a Brno l'annuncio di Dovi in Ducati. Lotta a tre per il mondiale

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Senza neanche il tempo di smaltire hot-dog e birre dal GP di Indianapolis, la MotoGP ha fatto ritorno in tutta fretta in Europa, dove domenica si terrà il 12º appuntamento della stagione sul circuito di Brno. In America non sono mancati i colpi di scena – soprattutto nel loro lato peggiore e più doloroso: le cadute – ed il circuito ceco è pronto a firmare un nuovo capitolo di questa turbolenta stagione. Chi saranno i protagonisti?

LORENZO IL MAGNIFICO Complice anche una Yamaha rinvigorita dal ritorno alla cilindrata piena, la stagione del vice-campione 2011 ha finora rasentato la perfezione. Se si esclude la 'falciata' di Bautista ad Assen, salta agli occhi come, quando non è al 100%, Lorenzo arrivi alla peggio secondo. Stoner e Pedrosa lo hanno battuto in alcune occasioni, ma mai entrambi nella stessa gara, aspettando invano un suo errore. Il record del pilota Yamaha a Brno negli ultimi tre anni non è però così entusiasmante (una vittoria, un quarto posto, ed un ritiro), e la conformazione del circuito potrebbe favorire le doti della Honda in accelerazione. Il vantaggio su Pedrosa (18 punti) gli consente di dosare il rischio, ma sarà importante non mostrare debolezze agli avversari dopo un fine settimana passato a remare controcorrente a Indianapolis.

Più difficile giudicare la situazione del compagno di squadra Ben Spies, perseguitato da una nuvoletta fantozziana e sempre meno a suo agio in un ambiente dove vive da separato in casa. L'americano ha di recente confessato una conversazione con un misterioso "pezzo grosso" di Yamaha, nella quale gli sarebbe stato riferito di "non presentarsi a Laguna Seca" se non fosse stato pronto a dare il massimo. I dietrologi avranno di che tenersi occupati.

IL MERCATO - Il futuro di Spies (dato da molti come futuro compagno di Melandri in Superbike) rimane peraltro da ufficializzare, così come quello dei suoi compagni di marca nel team Tech3. Nel caso di Andrea Dovizioso, l'annuncio della firma con Ducati dovrebbe essere imminente. La GP12 lasciata in eredità da Valentino Rossi è l'ultima moto ufficiale rimasta disponibile. Il primo amore di 'Dovi' era però la Yamaha 'factory', moto che aveva invano tentato di conquistare a suon di podi (5 in 11 gare). Se non si può parlare di ripiego, resta il fatto che la Desmosedici è la meno competitiva tra le moto ufficiali, ed il forlivese avrà il difficile compito di svilupparla e farla tornare ad alti livelli. Cal Crutchlow, che invece aveva mostrato un maggiore entusiasmo per la Rossa, si è sentito "tradito" dal tergiversare di Borgo Panigale e si ritrova ancora in alto mare a livello contrattuale. Per il britannico appare probabile un rinnovo con il team attuale, ma anche Gresini ha mostrato interesse. Terza ed ultima opzione la Superbike, pronta ad accogliere l'istrionico figliol prodigo a braccia aperte.

La caviglia infortunata di StonerSTONER SAMURAI – Nella stagione dell'addio, Stoner continua a mostrare il carattere inconfondibile che gli ha fatto guadagnare in egual numero sostenitori e critici. Quando danza appeso ai manubri, domando le bestie feroci della MotoGP, l'australiano è sublime. Tuttavia l'equilibrio a questi livelli è quanto meno precario, ed il passaggio dall'estasi alla catastrofe repentino. Con 39 punti di svantaggio su Lorenzo, una caviglia a pezzi ed un fitto calendario davanti a sé, la caduta di Indianapolis riduce pesantemente le chances di Stoner di confermarsi campione. L'unica certezza è che Stoner lotterà come un samurai per difendere il suo onore e quello di Honda.

Pedrosa è invece un ninja silenzioso. A 7 gare dal termine, lo spagnolo è diventato l'antagonista principale di Lorenzo grazie alla costanza di risultati e l'assenza degli infortuni che lo hanno martoriato nei campionati passati. Manca ancora un po' di killer instinct (2 vittorie contro le 5 di Lorenzo), ma lo spagnolo gradisce Brno (due secondi posti e due pole negli ultimi tre anni), dove potrebbe centrare la seconda vittoria consecutiva.

ROSSI UNICO PARTIGIANO – Nata sotto il nome di 'Operazione Fenice', la campagna 2012 della Ducati non ha raccolto gli obiettivi sperati e l'uccello di Borgo Panigale ha spiccato il volo solo sotto i cieli plumbei. Il divorzio con Rossi, consumato anzitempo, proietta lo sguardo dell'esercito in Rosso al futuro (Dovizioso), ma attenzione al presente: i distacchi di Rossi a Indianapolis (circa un minuto da Pedrosa e mezzo minuto da Bradl, ultimo pilota davanti a lui sul traguardo) sembrano a tutti gli effetti una bandiera bianca. In assenza del compagno Hayden, infortunato alla mano, spetta solo a Valentino indossare i panni del partigiano in attesa dei test a Misano. Ne va dell'onore suo e di Ducati. Fallire è lecito, arrendersi no. Le foreste ceche potrebbero essere il luogo adatto per un imboscata… Voi che ne pensate? Scriveteci QUI!



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