Ducati: bloccata dal regolamento

Un tetto per i leasing. Guareschi: "aspettiamo regole certe, poi definiamo il futuro"


La storia dell’addio fra Ducati e Rossi non è fatta solo di numeri, contratti, trattative o cifre, ma anche di persone. Di rapporti cresciuti nel tempo e momenti passati insieme, come una squadra ma anche una famiglia. Vittoriano Guareschi ne è un po’ il padre ed è sincero quando commentando la perdita del suo pilota dice: “mi dispiace veramente, abbiamo fatto di tutto per farlo restare e anche Valentino ha cercato di trovare una soluzione, si è impegnato. Purtroppo non ci siamo riusciti e il rammarico c’è”. La sfida tutta italiana, della Rossa e del Dottore è finita “e adesso bisogna guardare avanti. Ci sono ancora un po’ di gare per cercare di fare del nostro meglio – continua – e poi bisogna mettere le basi per il futuro”.

Una porta si è chiusa e se ne apre un’altra, ma l'obiettivo non cambia: quello di rendere vincente la Desmosedici, attuale cenerentola della MotoGP. Dovizioso è atteso nel box Ducati per affiancare Hayden, ma il team manager non vuole ancora fare nomi. “La priorità adesso è ricostruire la squadra interna, poi penseremo allo junior team” detta i programmi. A Borgo Panigale stanno valutando con attenzione ogni singola mossa, sapendo di non potersi permettere ulteriori errori. Per la “seconda” squadra sono già stati provinati tre piloti, Iannone, Petrucci e Redding: “e ognuno di loro potenzialmente potrebbe salire su una Ducati. Sono stati molto bravi, ci hanno colpito” spiega Guareschi.

Però i giochi non sono ancora fatti, la Ducati resta in attesa e non solo per decisioni che spettano direttamente a lei. “Il problema è che i regolamenti per il prossimo anno non sono ancora del tutto definiti” dice diplomaticamente Vittoriano. A Bologna aspettano risposte, perché Dorna è intenzionata a mettere un tetto al costo dei leasing delle moto satellite per il 2013. La decisione non è ancora stata presa e le parti si stanno riunendo proprio durante il GP di Indianapolis. Al momento non è ancora stata fissata la cifra, né determinato quello che comporterà questo limite. Una situazione che provoca lo stallo in Ducati, che per definire i suoi piani ha bisogno che tutti i punti interrogativi siano scomparsi, che le regole siano chiare una volta per tutte.

In teoria il nuovo regolamento sarebbe dovuto già essere pronto per maggio, ma i tempi si sono allungati e le tante indiscrezioni mai ufficialmente confermate. Quando ormai si è passata la boa della metà stagione, le condizioni non sono ancora cambiate. Si parlava di una piccola rivoluzione della MotoGP, sperando che non bisogni aspettare ottobre per farla. Intanto Ducati, suo malgrado, è costretta ad adeguarsi.

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