Hayden: voglio una Ducati più rigida

Nicky: "Motore nuovo? Servono modifiche al telaio, che è lo stesso da inizio stagione"


Fresco di rinnovo del contratto con la casa di Borgo Panigale, dove con ogni probabilità sarà affiancato da Andrea Dovizioso, Nicky Hayden ha affrontato lo spinoso tema dello sviluppo della Ducati alla vigilia del GP di Indianapolis, il secondo consecutivo sul suolo americano. Rispetto allo scorso anno, la Rossa ha seguito un programma più rigoroso, e non ci sono grosse novità all'orizzonte. Tuttavia, il passaggio al più tradizionale design a doppio trave in alluminio non ha portato i miglioramenti sperati alla GP12, che nonostante gli sforzi di piloti e ingegneri versa ancora in uno stato di impasse tecnico rispetto alle controparti giapponesi. In medio stat virtus, recitavano i latini, ma l'equilibrio di una MotoGP è spesso elusivo.

"L'anno scorso abbiamo fatto grandi cambiamenti al telaio durante la stagione e siamo andati in confusione, perdendo la bussola – ha detto 'Kentucky Kid' durante una teleconferenza in anticipazione all'appuntamento sulla Brickyard – Quest'anno invece sto usando lo stesso telaio dall'inizio del campionato. Abbiamo fatto alcune modifiche e cambiato alcune piccole componenti, ma è sostanzialmente lo stesso. Dobbiamo chiaramente fare un grande salto in avanti, non bastano un paio di decimi. La priorità è eliminare il sottosterzo, e per questo serve maggiore rigidezza".

A questo proposito, salta agli occhi il paragone con la Honda. Nel tentativo di ridurre il chattering che accompagna le RC213V, il marchio di Tokyo ha addirittura anticipato i tempi, portando per i test successivi al Mugello un prototipo del telaio originariamente programmato per esordire nel 2013. Le risorse della casa giapponese sono indubbiamente superiori di quelle a disposizione di Ducati, ma Hayden non ha perso fiducia nel progetto capeggiato da Filippo Preziosi.

"Al Mugello, io e Valentino abbiamo fatto la nostra migliore gara degli ultimi due anni in condizioni di asciutto. È stato sicuramente incoraggiante. A volte ci sembra di vedere la luce in fondo al tunnel e cresce la speranza che le cose girino per il verso giusto. Invece a Laguna abbiamo faticato".

Il prossimo test in programma con i piloti ufficiali si terrà a Misano, dopo il GP di Brno, ma pare non ci saranno novità sostanziali. Per quelle si dovrà attendere ancora un po', con lo sguardo già puntato alla prossima stagione.

"Per ora ci stiamo concentrando sulla distribuzione dei pesi, e Valentino ha già provato alcune soluzioni al Mugello. Alcuni problemi potrebbero anche essere causati dal motore, ma la necessità di modifiche al telaio è fuori discussione. Detto questo, non so se sia necessario riprogettarlo da capo. Al momento non possiamo fare molto. Quando si cambiano componenti a stagione in corso non è mai facile. Serve tempo per trovare le giuste regolazioni. A Misano proveremo alcune piccole cose, e abbiamo nuove parti del telaio in arrivo per il finale del campionato".

L'ingresso di Audi potrebbe però accelerare i tempi di sviluppo.

"Audi è un ottimo partner per Ducati, sia a livello finanziario che tecnologico. Mi rende ottimista per il prossimo anno, anche se i cambiamenti richiedono sempre tempo, non basta aggiungere un paio di ingegneri. Ho parlato con Preziosi la scorsa settimana ed è chiaro che servirà tempo per integrare le risorse, ma succederà. Ho molta fiducia in questa squadra e questa moto. Hanno vinto in passato, e non c'è motivo per cui non possano farlo ancora".


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