Redding: Ducati? Come un razzo

Il britannico: "Rossi più veloce di me al Mugello solo nella prima metà del giro"


La consueta pausa estiva che gli italiani si concedono ad agosto per le vacanze non si applica alla Ducati. La casa di Borgo Panigale sta lavorando duramente in pista e fuori per preparare al meglio il riscatto dopo un paio di anni bui in MotoGP, con o senza Valentino Rossi. Uno dei progetti più chiacchierati è la creazione di uno "Junior Team" che replichi le strutture satellite di Honda e Yamaha (che schierano moto più simili alla controparte ufficiale di quanto faccia al momento la Rossa), dando spazio a giovani talenti. Tra questi è emerso il nome di Scott Redding, da tempo nelle mire del team manager Vitto Guareschi, ed il britannico ha recentemente provato la GP12 al Mugello insieme ad Andrea Iannone, altro candidato papabile.

"Non sapevo cosa aspettarmi – ha detto Redding a Bike Sport NewsHo attraversato la pit-lane con il limitatore inserito pensando solo 'sono su una MotoGP, vediamo cosa succede'. È stata un'esperienza di quelle che ti aprono gli occhi. La prima volta che ho spalancato il gas ho pensato: 'Ok, non è poi così veloce', ma c'erano da considerare il controllo trazione ed il sistema anti-impennamento. Quando ho affrontato il rettilineo in pieno ed inserito la sesta ho capito quanto in realtà sia veloce. È come stare su un razzo".

Il 19enne di Gloucester ha così saggiato con mano la raffinatezza (e la difficoltà) della tecnologia di una MotoGP, che con la Moto2 ha in comune praticamente solo il fatto di avere due ruote ed un motore a quattro tempi.

"Mi hanno fatto vedere quattro moto dicendomi: 'scegli la tua'. C'erano due moto di prova ed altre due sulle quali avevano fatto modifiche non specificate. Ne ho scelta una e mi hanno assettato le altre, così ho provato due moto diverse in due giorni. Il Mugello è una pista difficile sulla quale correre con una MotoGP. Ci sono molti cambi di direzione, ai quali è difficile adattarsi se si è abituati ad una moto più leggera come la Moto2".

Nonostante questo, sembra che il britannico non abbia sfigurato. Per lui si è parlato di tempi intorno all'1'50, circa due secondi più alti di quelli fatti registrare da Rossi e Hayden durante la gara di quest'anno.

"È stato molto interessante comparare i miei dati con quelli di Rossi. Dall'uscita dell'Arrabbiata fino alla fine del giro giravo praticamente sugli stessi tempi, mentre nella prima metà del giro faceva tutta la differenza".

Redding ha anche avuto modo di saggiare con mano alcuni dei problemi che hanno finora impedito alla GP12 di salire sul gradino più alto del podio.

"Non credevo si potessero fare così tanti aggiustamenti, anche da una curva all'altra, come il freno motore ed le variazioni del controllo trazione. Ci sono tre mappature che possono essere cambiate quando sei in sella, ma mi sono principalmente concentrato sul capire la moto piuttosto che l'elettronica. Credo che molti dei problemi siano legati al peso del motore. La moto è 25 chili in più di una Moto2, ed il motore gioca un ruolo preponderante in questo. I cambi di direzione sono più difficili, così come lo spostamento del peso in ingresso ed uscita di curva. Ma la trazione non mi è sembrata poi così male".

Redding ha fatto il possibile per mettersi in mostra davanti ai tecnici in Rosso. A questo punto resta da definire la formazione per il prossimo anno. Rispetto a Iannone, il britannico è stato molto più eloquente nel raccontare la breve esperienza al Mugello. Chissà se il suo carattere estroverso sia piaciuto a Preziosi & co., solitamente taciturni e gelosi custodi di ogni piccolo dettaglio riguardante la moto di Borgo Panigale…

"Non so ancora cosa succederà, ma è stato bello ricevere questa opportunità e sapere che Ducati è interessata a me e che la mia squadra sia interessata alla Ducati. Mi piacerebbe molto passare in MotoGP perché il mio peso è molto più adatto a moto così potenti, ma voglio avere la garanzia di poter essere competitivo e non relegato alle ultime posizioni. Non andrò in CRT. Per me non è un campionato, ma solo una soluzione di contorno che scomparirà tra qualche anno. Ma non credo nemmeno di poter salire sulla moto ufficiale in ogni caso. Stanno lavorando sullo sviluppo e non avrebbero motivo di rivolgersi ad un pilota di Moto2 per questo".


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