Quando c'erano Mike e Barry...

Gli inglesi aspettano che gli eredi di Hailwood e Sheene tornino a vincere


Vabbè, la prima domenica di agosto è una data tradizionale per la Superbike in Gran Bretagna. Per anni è stato l'appuntamento di Brands Hatch, che una volta fece 125 mila spettatori, più del calcio, del rugby, della F.1

Poi proprietà della pista e Infront hanno litigato e sul fantastico saliscendi alle porte di Londra non si è andati più, con la scusa che non è sicuro dopo averci corso per ben 16 anni. Non sapevate che ci  sono piste che diventano terribili tutto in una volta?

La prima domenica di agosto è storia ma mettersi contro le Olimpiadi non sembra essere stato un buon affare per la Superbike. La piana di Silverstone, gigantesca cattedrale dei motori (una volta anche con le ali...), non offre il colpo d'occhio abituale.

In sala stampa è anche peggio: i giornalisti inglesi, che di solito sono numerosi, hanno dato forfait. “In questi giorni scriviamo solo di Olimpiadi, MotoGP e Formula Uno si sono presi opportunamente una pausa e finirà che la Superbike finisce nelle brevi di cronaca, o forse neanche lì” ci ha detto uno dei pochi reporter locali presenti.

Forse non è neanche tutta colpa delle Olimpiadi perchè anche a Donington, nel maggio scorso, non si era vista  la folla oceanica che una volta aspettava la Superbike da quest'altra parte della Manica. E dire che ci sono ben sette piloti britannici in pista. fatto è che quelli di oggi non sono amati come quelli di ieri: Carl Fogarty, Neil Hodgson, James Toseland, questi si che scaldavano le folle. Erano eroi di un motociclismo che rialzava la testa dopo i tempi eroici, ma lontani nel tempo, di Mike Hailwood e Barry Sheene.

Stamane a colazione in un vecchio hotel di Towcester, 7 chilometri dal paddock, c'erano tre coppie di appassionati, gente di mezza età. Indossavano tutti la maglietta con gli occhiacci di Foggy. Come se del Totò Sykes, dell'eterna promessa Johnny Rea e del figlio d'arte Leon Haslam non importasse nulla a nessuno.

Forse è che quelli di oggi sono troppo bravi ragazzi: non urlano, non litigano, vanno perfino in vacanza insieme. La Gran Bretagna ne aspetta un altro  che non abbia paura di nessuno, che picchi duro, come faceva King Carl. E che ovviamente vinca. Quelli di oggi, troppo spesso, fanno solo presenza.

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