Nella patria del fast food il motomondiale si trasforma in uno spuntino veloce, da consumare in un sol boccone con contorno di AMA, per chi interessa. In Europa a nessuno, e i piloti Moto2 e Moto3 fanno un lungo ponte fino a Indy. Nella gara più affascinante della stagione non è però la pista ad attirare i riflettori su di sé, ma il mercato, dove Rossi recita la parte da protagonista. Ma all’accendersi della luce verde, sulla GP12 ritorna a fare la comparsa. Stoner invece si esalta in un monologo, Lorenzo guida più con la testa che con il polso destro e Pedrosa fa da spettatore. Poco di cui sorprendersi.
IL BELLO – Laguna Seca è il weekend dei luoghi comuni, tra poetica beatnik, cavatappi e marine in alta uniforme. Tutto come deve essere, come te lo immagini. Ma è bello lo stesso, perché il circuito è corto ma ha il sapore dei tempi andati: “sembra che abbiano asfaltato una pista di cross” ha riassunto Petrucci. Gli americani campeggiano per un finesettimana tra i profumi dell’olio da cucina e quello motore, e il tempo sembra essersi fermato.
IL BRUTTO – Senza le classi minori a dare un po’ di pepe, i 32 giri della MotoGP sanno di minestra riscaldata, anche se sotto il sole della California. Per parlare di un sorpasso bisogna tornare al 2008, perché nel 2012 lo scambio di posizione è diventata merce rara. Se la classe regina voleva diventare la Formula 1 a due ruote ce l’ha fatta, a patto di ispirarsi a qualche anno fa, quando Ferrari & C sembrano macchine radiocomandate su uno stesso binario. I nuovi regolamenti non sono ancora stati confermati, c’è ancora – poco – tempo per cambiare.
IL CATTIVO – Edwards nel Gran Premio di casa parte col botto: “guido una moto che è un pezzo di m…”, dice. Colin nel pozzo nero delle CRT non sembra starci troppo bene, ma intanto va avanti turandosi il naso. Per fortuna ci pensa il connazionale Rapp a mostrargli che non c’è limite al peggio. Con la sua APR riesce a girare più lento di quanto fa con la SBK del campionato nazionale e a non qualificarsi per la gara. Debuttanti allo sbaraglio in quello che dovrebbe essere il gotha del motorismo a due ruote.
LA DELUSIONE – La Ducati non sarà la moto più competitiva del lotto ma nelle mani di Elias non riesce neppure a tenere testa alle sconclusionate CRT. In gara riesce a fare un dritto e a buttarsi a terra in pochi chilometri. Barbera torna presto.
LA SORPRESA – Per quattro giorni si rincorrono voci di offerte multimilionarie di Audi per Rossi, poi si scopre che invece l’ingaggio proposto al Dottore è più basso. Strano modo per tenere il campionissimo, visto che la controparte tecnica non è che sia così allettante. Valentino ci pensa, l’unico motivo per restare potrebbe essere quello di riuscire dove tutti hanno fallito. E non sarebbe cosa da poco.
IL SORPASSO – Scelta quanto mai facile in una gara dove le posizioni sono state quasi tutte identiche dal primo all’ultimo giro. L’unico guizzo quello di Stoner su Lorenzo, ma tutto sommato un’impresa facile, col maiorchino che non ha opposto la benché minima resistenza.
L’ERRORE – Spies non ne azzecca una, tiene le labbra cucite per quasi un triennio, poi anticipa il suo addio a Yamaha via internet, fregandosene di addetti stampa e strategie di comunicazione. Un “duro e puro” alla Stoner e pronto a scoppiare? Neanche per idea, dopo la sparata rinfodera il fucile e mette nell’armadio tutte le cartucce. I motivi della scelta li dirà al momento debito, se qualcuno avrà ancora voglia di sentirli. Gli unici urli nel paddock sono quelli della madre Mary. Un'unica consolazione, per una volta la caduta in gara non è stata colpa di Ben, ma di un problema tecnico.
CONFERMA – Non guida certo la D16 come un chopper Hayden, che si è ispirato a Easy Rider per il casco del GP di casa. In gara si conferma il solito mastino e nella classifica mondiale è ora il primo pilota in rosso. Meritato il rinnovo con Ducati, Nicky è un vero uomo azienda e non si risparmia mai, né in pista né coi tifosi. Il mostro della Laguna non fa più paura agli avversari, ma gli applausi sono per lui.
LA CURIOSITA’ – Visto il clima vacanziero per una volta ci lasciamo andare a un po’ di gossip. Sapete qual è il libro che va per la maggiore nel paddock, soprattutto fra gli anglofoni? Fifty shades of gray, immancabile nella libreria di piloti e meccanici. Il tema trattato non è proprio da educande e la sua autrice, E. L. James, è stata soprannominata la “porno mamma”. Il romanzo è stato anche tradotto in italiano, per chi non sapesse cosa leggere sotto l’ombrellone.
IO L’AVEVO DETTO – “Ho scelto la gomma morbida per essere più incisivo nei primi giri, invece è successo il contrario” l’ammissione di Stoner. La fortuna aiuta gli audaci.