Ormai non meraviglia più il suo atteggiamento pacato e misurato con il quale risponde alle domande. Ma anche quando si rilassa è ormai diventato un altro pilota rispetto al "ribelle" del passato. Un lungo lavoro su se stesso per arrivare ad essere un professionista vera come dimostra la risposta alla prima domanda sul prossimo appuntamento di Silverstone:
"Ormai parto per tutte le gare con la convinzione che bisogna essere competitivi per forza. Bisogna essere costanti soprattutto per se stessi. Puntare a stare nel gruppo che conta anche se è sempre molto difficile. Il circuito di Silverstone è bello con parte molto stretta e tecnica che a me piace molto. Soffriremo nel rettilineo e devi recuperare nelle curve"
Vieni comunque da un week end nel quale sei stato protagonista anche se poi hai raccolto meno di quello che speravi
"Da Brno mi aspettavo poco ma dopo un week end come quello che si era sviluppato, l'appetito vien mangiando...Era stato sempre difficile per me su quel tracciato e sono rimasto stupito di quello che ero riuscito a fare perché sono stato veloce sin dal primo turno. In gara 1 non ce la sentivamo di correre con la gomma slick anteriore e siamo stati penalizzati dall'uso di quella da bagnato. In gara 2 non mi sono trovato con la gomma posteriore che aveva una tenuta che non mi dava feeling. Una gara al di sotto delle aspettative dopo le prove".
Come giudichi la tua stagione sinora?
"E' sempre difficile fare un bilancio. Quando sei un debuttante e fai buoni risultati, poi il desiderio di avere di più è forte. Ti vengono poi dei dubbi quando, invece, i risultati non vengono. Sono contento di come riesco a lavorare con la squadra, con la moto, di come reagisce il mio fisico alle due gare".
Ti da fastidio l'attenzione dei media e degli appassionati?
"Tanta attenzione da parte della gente è positiva ma anche negativa perché può deconcentrarti. Nella maggior parte dei casi, però, essere al centro dell'attenzione ti da una spinta quando magari ti manca una motivazione. Spero di rimanerci ancora a lungo..."
Si parla molto di mercato....
"Io sarei contento di rimanere in Ducati e in Althea e se loro sono contenti di continuare a lavorare con me ne sarei felice".
Nonostante questa Panigale abbia creato reazioni contrastanti?
"Non sono preoccupato perché se guardo indietro allo storico della Ducati, so che non ha sbagliato un colpo in Superbike. E' una nuova generazione di moto. Servirà un po' più di tempo al pilota per capire la moto. Io, comunque, parlo poco della Panigale perché ho avuto poco tempo per provarla e quindi non posso dare un giudizio. Per adesso fare dichiarazioni è poco professionale".
Niente male come "stoccata" al compagno di squadra Carlos Checa. Che si sia arrivati al cambio generazionale?
"Sono convinto che sI debba cambiare. E' bello vedere i piloti anziani in pista perché impari tutto ma dopo tanti anni è giusto che i piloti anziani lasciano il posto ai giovani che sono in quel momento della carriera meno veloci e con meno esperienza ma con un margine di crescita ancora tutto da scoprire. E' una questione mentale di questo mondo: tutti vogliono vincere e non tutti danno ai giovani tempo e possibilità tecniche per fare esperienza. Se non impari subito non sei fuori dal "giro" ma rischi il posto. Spero che i giovani "accompagnino" i vecchia alla pensione prima possibile". Conclude sorridendo, che si cominci già da Silverstone?