Rossi parte in salita a Laguna Seca

Valentino cade per la gomma fredda mentre Pedrosa tenta la fuga su Lorenzo e Stoner


Scivola via il primo giorno a Laguna Seca, come Rossi nella sabbia della terza curva quando mancava solo una decina di minuti alla bandiera a scacchi. Ironia della sorte, la sua Ducati si è affossata proprio accanto a un cartellone pubblicitario della Yamaha e c’è già chi parla di un segno del destino. Se del futuro non v’è certezza, il venerdì del Dottore è partito in discesa per poi piantarsi in salita. Settimo la mattina, “incredibile, non sono abituato a essere così davanti al primo turno” aveva scherzato, nono il pomeriggio. Prima della seconda sessione, Rossi si era posto come obiettivo di scendere sotto l’1’23”, missione compiuta, ma non è bastato. Il ducatista ha abbassato il proprio limite di meno di mezzo secondo, Hayden di quasi 9 decimi e gli ha soffiato quel 7° posto.

La caduta ha di certo influito, Valentino ha fatto registrare il suo miglior crono al 10° giro, a inizio turno, poi non ha più migliorato.

“Sono caduto a dieci minuti dalla fine delle libere e non ho potuto usare la gomma morbida nuova che avevamo appena montato - ha spiegato il pesarese - E’ stato un mio errore perché sentivo che andava bene, avevo molto “grip” e ho spinto subito forte. Non ho tenuto conto che davanti avevo una gomma dura che, quando sono arrivato alla curva tre, tra l’altro un po’ troppo largo, probabilmente non era ancora in temperatura. Non mi sono fatto niente, e questa è la cosa importante, ma è comunque un peccato perché poi ho dovuto usare una posteriore dura con cui non era possibile migliorare il tempo, scivolava troppo. Penso che il nostro potenziale sia abbastanza buono per stare con il secondo gruppo, non lontano da Crutchlow e Dovizioso. Vedremo domani, continuando a provare la moto con il setting che mi piace di più, quella con cui sono caduto e che oggi non ho usato con la morbida”.

La bandiera rossa dopo la scivolata, un piccolo errore veniale, gli ha dato il tempo di risalire ai box e rimontare in sella, ma ormai la confidenza era perduta. La speranza era di migliorare turno dopo turno, in parte è stata mantenuta ma il problema è che i passi avanti degli altri piloti sembrano essere stati maggiori e il ritardo dal primo non è cambiato se non di pochi decimi.

A parte lo scambio di posizioni fra i due ducatisti, la classifica del pomeriggio è quasi incredibilmente la stessa del mattino, dal 1° all 22° posto, quello della wild card Steve Rapp, la cui qualificazione per la gara sembra un’utopia. Passando alla testa, Pedrosa sembra essere in ottima forma, ha limato più di 3 decimi dal suo limite distanziando Lorenzo che nel primo turno gli era alle calcagna. Inoltre Dani ha già deciso che utilizzerà la nuova Honda RC213V "Evoluzione" provata al Mugello. Il maiorchino, che ha faticato con il posteriore nella mescola più dura, deve guardarsi le spalle anche da Stoner, che sembra avere trovato un po’ della stabilità che mancava alla sua Honda, togliendo quasi 4 decimi dal suo tempo nel secondo turno. "Nel pomeriggio con la gomma dura le cose sono migliorate - ha detto l'australiano - ma si faceva fatica perchè il grip della pista era diminuito e le reazioni della moto sono diventate più aggressive. Abbiamo un po' di cose da provare domattina e basterebbe poco per essere molto contento della moto".

Andrea DoviziosoSe Spies ha praticamente ripetuto la prestazione del mattino, Dovizioso ha incominciato la sua scalata alla vetta. Il suo quinto tempo a meno di un 1” è un passo nella direzione giusta, per raggiungere quel primo gruppo che solo poche ore prima era “troppo lontano” per sua stessa ammissione. “Peccato per l’ultima uscita – il rammarico del Dovi – ho trovato tanto traffico, il tempo di Ben era alla mia portata”. Crutchlow non molla, e anche se il ritardo è leggermente più alto di quello del compagno di squadra, non ha ancora gettato la spugna.

Fra i debuttanti a Laguna Seca, Bradl continua i suoi progressi senza strafare. La prima presa di contatto con la pista l’aveva avuta qualche mese fa con una Honda stradale e oggi ha preso le misure con la MotoGP, mettendosi alle spalle, oltre a Valentino, anche il più esperto Bautista. Elias sta invece provando a sue spese quanto sia difficile riadattarsi alle moto della classe regina dopo due anni in Moto2. Il 14° posto è sicuramente migliorabile, soprattutto perché davanti a lui ci sono tre CRT.

La coppia Espargaro e De Puniet tiene banco, giocandosi il primato fra gli ultimi sul filo dei decimi, mentre Edwards sembra rinfrancato dall’aria di casa e su una moto da lui stesso definita “un pezzo di m..da” si prende una tutto sommato onorevole 13ª posizione. Giudizio sospeso su Karel Abraham, il ceco arriva da un infortunio e Laguna Seca è pista impegnativa per il fisico, ma più di 3 secondi e mezzo da Pedrosa sembrano un ritardo difficilmente giustificabile.

Mattia PasiniFaticano anche gli italiani della CRT, ma hanno tutte le scusanti del caso. Pasini, Pirro e Petrucci (in ordine di classifica) avevano visto prima di oggi il circuito solo sullo schermo della tv e, come ha riassunto Danilo: “questa è stata soprattutto una giornata di studio, per conoscere tutti i trabocchetti che questa pista riserva. Pensavo di andare un po’ meglio nel pomeriggio, ma sono comunque vicino agli altri, bisogna solo lavorare sull’assetto”. Anche Mattia ha spiegato come “questa sia una pista veramente difficile da imparare. Ho pensato solo a fare più giri possibili e raccogliere dati, domani sono sicuro che miglioreremo, abbiamo margine”. Entusiasta del circuito Michele, anche lui contento del proprio debutto. “La pista mi piace molto – ha affermato – La moto fatica a tenere bene la traiettoria, ma possiamo migliorare. Le migliori CRT sono vicine”.

Ascolta Rossi che parla della caduta

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Ascolta Rossi che parla del GP degli Usa

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