Marinelli: "Melandri è il favorito"

Il Responsabile Ducati della SBK fa il punto sulla Panigale e sul mercato

Non ha un attimo di tregua Ernesto Marinelli, l'ingegner modenese responsabile della Superbike in Ducati. Tra gare mondiale e test il ritmo è serratissimo ed anche a Brno è arrivato all'ultimo momento reduce dalle prove della Panigale svolte al Mugello.

Si è subito tuffato nel clima della gara e lo abbiamo visto molto concentrato sulla griglia di partenza nel momento di decidere le gomme. Speravi di fare il "colpaccio"?

"Quest'anno è veramente dura ma tentar non nuoce... - ci ha detto Marinelli - A Brno era una situazione veramente difficile e devo dire che temevo di vedere più cadute di quelle che ci sono state. Peccato per Davide Giugliano che si è deciso un po' troppo tardi e quando stavamo per cambiare anche l'anteriore è arrivato il cartello del tre minuti e non è stato possibile fare più nulla".

Il movimento non c'è stato soltanto in pista ma anche ai box, dato che ti abbiamo visto protagonista di molte riunioni con tema il mercato piloti.

"La situazione è ancora ingarbugliata e movimentata. Oggi, vista la situazione economica, è sempre più difficile trovare un accordo con i piloti che vada bene a tutti".

Hai parlato sono con Vergani e Carlos?

"Attualmente la nostra priorità è continuare con Carlos. Nel caso lui dovesse decidere diversamente, in Superbike c'è una certa... disponibilità, mentre anche in MotoGP i nomi non mancano. Credo, però, che Crutchlow e Spies possano ancora trovare una guida in MotoGP".

Certo se la Panigale fosse più evoluta....

"Dal punto di vista della Panigale - risponde Marinelli tra il piccato e il dispiaciuto - mi ha dato un po' fastidio che qualcuno parli senza cognizione di causa. Il progetto sta andando avanti e bene. Come tutte le moto nuove stiamo lavorando e sono soddisfatto del livello raggiunto. Guardo con altrettanta soddisfazione ai risultati della Superstock. Noi partiamo da un regolamento dove il nostro motore è ristretto e il motore Superquadro, essendo esasperato, soffre di più il restrictor che non la 1198. Dobbiamo mandare il motore più forte perché poi va ristretto".

Tutto procede come da programma?

"Direi di sì anche se abbiamo sostenuto ulteriore lavoro con il cambio generazione degli pneumatici da 17". Abbiamo provato inizialmente con le gomme di serie che cI hanno introdotto delle criticità che quelle di nuova generazione provate ad Aragon sembra non abbiano. Questo ha aggiunto lavoro al quello già programmato, visto che per la prima volta abbiamo modificato sia la moto sia il motore. Sono fermamente convinto che la moto sarà competitiva come tutte le altre Ducati".

Non era meglio avere due collaudatori soltanto?

"Avere più voci aiuta perché spesso quando c'è un solo collaudatore lui si costruisce la moto per se stesso. Noi abbiamo bisogno di sentire più pareri".

Chi vince il titolo mondiale 2012?

"Il mio parere personale è che vedo Melandri in una forma incredibile, sta facendo la differenza con la BMW. Salvo problemi in questo momento è l'uomo da battare. Max è un riferimento, terrà duro e mi aspetto che faccia altre belle gare ma dovrà guardarsi le spalle".

A proposito di Max, quante possibilità ci sono di vederlo su una Ducati?

"Posso solo dirti che non c'è stata nessuna trattativa tra noi"

Perché avete scartato l'idea di un team ufficiale?

"Per quanto riguarda il discorso della squadra ufficiale, noi abbiamo una piattaforma che funziona molto bene. La rivoluzione la fai se hai qualcosa che non funziona. Dobbiamo solo cercare di farla lavorare meglio, migliorare le basi che abbiamo".

Anche se quest'anno qualche problemino c'è stato

"E' più difficile restare al vertice piuttosto che arrivarci. Ci vuole anche una buona base di fortuna sotto qualsiasi nome tu voglia chiamarla. Ci sono eventi che non puoi evitare. Quest'anno ci sono state molte cose che ci hanno complicato la vita, prima di tutto i sei chili che spesso ci dimentichiamo. E anche le cadute di Carlos che lo scorso anno è finito in terra solo una volta ma è comprensibile sbagliare visto che la concorrenza è cresciuta molto. Senza dimenticare alcune scelte sbagliate che fanno parte del gioco: se vincevamo eravamo grandi ed invece...".


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