L'annuncio del divorzio a fine stagione tra Ben Spies e Yamaha ha inevitabilmente re-innescato un turbine di ipotesi sul mercato piloti della MotoGP. Nonostante la postilla di dover condividere il box con un compagno ostico come Jorge Lorenzo, la M1 lasciata libera dal texano fa gola a molti. Soprattutto ad Andrea Dovizioso, che aveva da tempo messo nel mirino la squadra ufficiale della casa di Iwata accettando la scommessa di correre per una stagione nel team satellite Tech3. Ma non è da escludere un ritorno (con munifico sponsor in dote) di Valentino Rossi, già vincitore di 4 titoli mondiali con Yamaha.
YAMAHA: ROSSI O DOVI – Le probabilità che il futuro compagno di Lorenzo parli italiano appaiono piuttosto elevate. Uno scenario meritocratico farebbe di Andrea Dovizioso, già autore di 4 podi con la M1 del team Tech3, il candidato principale. Il forlivese sarebbe anche un compagno di squadra più gradito dal maiorchino rispetto a Valentino Rossi, con il quale però non può competere in termini di risonanza mediatica e di marketing.
A questo proposito, non si può dimenticare la mancanza di un main sponsor dalle carene della M1 da quando Rossi la abbandonò per la Ducati alla fine del 2010. Si è addiruttura vociferato di un eventuale ingresso di Marlboro, che però ha un ancora un anno di contratto con il team ufficiale Ducati. Inoltre, Valentino rischierebbe di tornare in Yamaha in un contesto tecnico ben diverso da quello che aveva lasciato: la casa giapponese ha chiaramente dato l'investitura al 'cavaliere' Lorenzo, ed affiancargli ad armi pari un vicino di casa del calibro di Valentino rischia di degenerare in una lotta rischiosa per il titolo piloti e costruttori (vedi il duello a colpi di carena, con conseguente polemica, di Motegi nel 2010). D'altro canto, negli anni con Rossi e Lorenzo insieme, la Yamaha ha vinto tre titoli consecutivi.
QUO VADIS, BEN? – Resta anche da definire la futura destinazione di Spies. Il divorzio con Yamaha esclude a priori un ritorno in Tech3, team con il quale l'americano aveva esordito in classe regina nel 2010. Anche un ipotetico passaggio in Ducati appare poco probabile. Il texano aveva annunciato su Twitter che il prossimo anno sarebbe stato "un po' diverso, interessante in ogni caso. Forse nulla cambierà ad eccezione di un ritorno dove ero destinato ad essere". Spies potrebbe prendere le redini del progetto Suzuki, casa con la quale aveva già corso nel campionato AMA e da wild-card in MotoGP nel 2008, data per rientrante in classe regina nel 2014 ma possibilmente già dalla prossima stagione. Non è da escludere nemmeno un passaggio in Honda con il team Gresini. Più probabile un ritorno da protagonista in Superbike, classe che lo aveva già visto campione nel 2009, magari al fianco di Marco Melandri in BMW, con la quale Spies ha effettivamente avuto contatti.
In ogni caso, la MotoGP pare aver sopperito alla penuria di spettacolo in pista con un mercato piloti degno delle più intricate trame da telenovela.