Stoner e Pedrosa: Honda quasi ok

Lorenzo resta l'uomo da battere. Ducati: test dimezzato dalla caduta di Rossi


"All work and no play makes Jack a dull boy" (Troppo lavoro e nessun svago rendono Jack un ragazzo addormentato), scriveva su centinaia di pagine un maniacale Jack Nicholson nel film Shining. Senza rasentare parossismi da film horror, le prove della MotoGP sul circuito del Mugello hanno dipinto stanchezza e noia sui volti della maggior parte dei piloti e addetti ai lavori, giunti alla fine di un'estenuante serie di tre GP consecutivi. Nessun cambiamento rispetto ai valori in campo visti durante il fine settimana nonostante le novità tecniche, con Jorge Lorenzo a siglare il miglior tempo prima di scappare anzitempo dal circuito toscano, seguito da Pedrosa (2º) e Stoner (3º).

YAMAHA IN RISERVA – Niente di nuovo da provare per Jorge Lorenzo, e forse non ce n'era nemmeno bisogno. Nonostante abbia abbandonato Scarperia all'ora di pranzo per andarsi a godere il riposo del guerriero, il leader in campionato ha comunque chiuso in testa, a dimostrazione di quanto lui e la M1 formino realmente una coppia letale come il veleno del Mamba Nero che ha portato sul casco al Mugello. Ancora più spossato il compagno di squadra Ben Spies, non pervenuto in pista oggi (né, agonisticamente) durante la gara a causa di un malore intestinale.

Meno stanchi gli alfieri del team satellite Cal Crutchlow (5º a +0.315) e Andrea Dovizioso (6º a +0.340), che in assenza di novità tecniche hanno lavorato sui propri punti deboli.

"Ho compiuto diversi giri a serbatoio pieno perché nelle fasi iniziali della gara patisco sempre molto in frenata – ha detto il britannico – Ho anche provato aggiustamenti all'elettronica ed alle geometrie, ma anche con soluzioni molto diverse i tempi si sono rivelati gli stessi. Onestamente, eravamo tutti stanchi. Sia i piloti che i meccanici".

In vista della trasferta statunitense, Andrea Dovizioso ha provato a portarsi avanti con la mole di lavoro.

"Non avendo nulla di nuovo da provare, ho adottato alcune soluzioni un po' più estreme in termini di geometrie, tutte cose che non ci possiamo permettere di sperimentare durante i fine settimana di gara – ha detto il forlivese – Ho un po' più margine in percorrenza di curva, e sono riuscito ad andare sotto il muro dell'1'48 con la gomma posteriore dura, cosa che non mi era mai riuscita prima".

HONDA TRA ALTI E BASSI – Grande attesa per la moto "nuova" annunciata da Nakamoto alla vigilia del Gran Premio d'Italia. Il riscontro della pista ha però prodotto pareri abbastanza contrastanti da parte di Casey Stoner e Dani Pedrosa riguardo al nuovo telaio e motore portati da Tokyo.

"Il nuovo motore ha un'erogazione più dolce a bassi regimi – ha detto l'australiano – Questo mi aiuta soprattutto in ingresso di curva e nei cambi di direzione, ma in uscita la gomma posteriore derapa ancora troppo. Il telaio invece ha più difetti che pregi rispetto a quello in uso. È troppo rigido e peggiora la guidabilità".

Leggermente più ottimista Pedrosa, che però ha compiuto solo tre giri in sella all'ultima versione della RC213V prima di cadere alla curva della Bucine, chiudendo così la sua giornata.

"Ho inserito per sbaglio la prima, rischiando un high-side e finendo nella via di fuga – ha ammesso DaniPer evitare il muro ho dovuto buttarmi a terra. La moto nuova mi ha dato della buone sensazioni, soprattutto per quanto riguarda la maggiore docilità del freno motore, anche se è importante confermarle in un contesto di gara. Il giro migliore l'ho fatto con la moto originale, ma vorrei portarla a Laguna insieme a quella attuale. Dipende dal lavoro che riusciranno a fare i nostri tecnici a Tokyo".

DUCATI RIMANDATA A SETTEMBRE – Il tanto atteso nuovo motore non è arrivato da Borgo Panigale. I piloti in Rosso si sono quindi concentrati su piccole modifiche al motore ed alla distribuzione dei pesi. Una caduta di Rossi a inizio pomeriggio ha fatto abbassare anzitempo le serrande dei box, ma la giornata ha ricevuto comunque commenti positivi da entrambi i piloti.

"Le prime impressioni sono buone, ma siamo ancora al 20% del pacchetto al quale stiamo lavorando", aveva anticipato il 'Dottore', oggi 8º.

"Ora che siamo più vicini ai primi, togliere decimi si fa sempre più difficile – ha replicato Hayden, 4º – Per permettere ai tecnici di controllare il problema alla moto di Valentino non sono riuscito a terminare il mio programma, anche se non ho provato le stesse novità ma solo regolazioni alle sospensioni. Non so quando proverò il nuovo motore".

I TEMPI FINALI:

I tempi della MotoGP al Mugello

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