Offerta HRC per Dovi: SBK? Un'opzione

Ancora nessuna risposta da Yamaha: "i risultati da soli non bastano"


Quando è salito sul terzo gradino del podio, Andrea Dovizioso ha guardato con forse un po’ di invidia Jorge Lorenzo. Avrebbe voluto fare un regalo speciale al pubblico italiano ammassato sotto di loro. “Vincere qua sarebbe stato qualcosa di speciale, il sogno di ogni pilota” ammette. Il forlivese non è tipo da dichiarazioni ad effetto, quando ieri ha detto di voler puntare in alto è perché sapeva di avere lavorato bene per la gara. “Sapevo che Lorenzo sarebbe stato velocissimo e prima della partenza mi sono chiesto se non fosse stato meglio non provare neanche a seguirlo – dice – Ma ho deciso di tentare e dopo uno scatto perfetto mi sono messo alle sue spalle. Era impossibile per me tenere il suo ritmo, anche solo girare in 1’48” basso richiedeva un sforzo fisico enorme, impossibile farlo per 23 giri e su un circuito impegnativo come questo”.

Oltre ai due spagnoli che hanno guidato “alla perfezione”, il Dovi ha dovuto vedersela anche con Stefan Bradl. “E’ un pilota molto bravo, sta imparando in fretta – il suo giudizio – La sua guida non è ancora completamente adatta alla MotoGP, ma andava forte e sembrava che i tempi gli riuscissero facilmente”. C’è stato un momento in cui sembrava che il 3° posto fosse a rischio. “Le Ducati si stavano facendo sotto – conferma Andrea – allora ho passato Stefan e per gli ultimi tre giri ho pensato solo a frenare il meglio possibile”.

C’è riuscito e andando avanti con il racconto la delusione si attenua anche perché “un altro podio è un bel risultato per noi, inoltra stando dietro a Lorenzo ho imparato dove migliorare. Ho una staccata ottima – spiega – ma Jorge è più veloce a centro curva. È quello il punto su cui lavorare”. Dovi sa che da privato la cura di ogni particolare è importante, anche perché non sono attese novità nel team Tech 3, neanche per i test di domani, “forse non proverò nulla di nuovo” afferma.

Neanche sul fronte contratto ci sono sorprese: “ho parlato con Yamaha ma non hanno ancora deciso nulla – dice – Non mi hanno detto quale sarà il loro limite di tempo, ma penso che si saprà tutto dopo Laguna Seca. Purtroppo non bastano solo i risultati, questo non è un mondo solo meritocratico”. L’obiettivo del Dovi è chiaro: avere una moto ufficiale per puntare al titolo. Non è quella che gli ha offerto HRC che però lo rivorrebbe, coi colori del team Gresini. “L’Honda è una possibilità e anche importante – non chiude nessuna porta - lo è sempre stata. So a cosa andrei incontro, è una moto difficile non è un caso se riescono a esserci due piloti a essere costantemente veloci con la RCV”. In questo momento Andrea non esclude niente: “sto pensando a strade anche molto diverse, l’importante è potere lottare per risultati importanti. Un opzione è anche la Superbike”.

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