Hayden: "Mai così vicini ai primi"

Nicky: "Le posizioni perse? Pensavo solo al podio. Non sono tipo da giocare in difesa"

Nicky Hayden lo aveva detto alla vigilia del Gran Premio d'Italia al Mugello: "La Ducati è cresciuta. Basta guardare ai tempi: siamo due secondi più veloci dello scorso anno". Alla luce della gara, la profezia di 'Kentucky Kid' si è rivelata giusta. L'americano (7º) che il compagno di squadra Valentino Rossi (5º) hanno chiuso a circa un secondo dal podio e undici dal vincitore, il minor distacco riportato dalle Rosse sull'asciutto questa stagione.

"Il settimo posto è difficile da mandare giù per me – ha detto il gladiatore di Owensboro – Credo che sia io che la squadra oggi meritassimo di più. Certo, avrei potuto giocare in difesa e chiudere un paio di posizioni più avanti, ma onestamente avevo in testa solo il podio".

La tappa toscana ha offerto comunque segnali incoraggianti per la truppa di Borgo Panigale, con Hayden che ha fatto a lungo l'elastico con il gruppo in lotta per la terza posizione, recuperando sul finale e rispondendo colpo su colpo alle contromosse degli avversari.

"Nel warm-up avevo trovato un buon passo, nonostante montassi al posteriore una gomma usata su una distanza addirittura superiore a quella di gara. Bridgestone ha esaminato la gomma e trovato un 'bistering' anomalo, e voleva che montassi la extra-dura. Non volevo assolutamente farlo, anche perché non l'avevo mai provata, quindi abbiamo deciso di provare a cambiare la pressione dello pneumatico. Ho capito fin dal giro di prova che non sarebbe stato facile stare coi primi. Forse ci ho provato con un po' troppa foga all'inizio, e ho iniziato a perdere aderenza. Ho aggiustato le mappature durante la corsa e le cose sono migliorate decisamente: ho rimontato su Dovizioso e Bradl ed ero convinto di poter finire sul podio".

Il sogno di Hayden stava per avverarsi, ma l'americano è rimasto vittima della bagarre nelle fasi più concitate, perdendo addirittura posizioni.

"Idealmente, avrei dovuto raggiungerli un giro prima per poter preparare meglio l'attacco. Ma una volta lì non ci ho pensato due volte. Bradl è entrato troppo veloce in curva e ho provato a mettermi davanti. C'è stato un duro scambio di traiettorie e ho pagato il prezzo più caro, ma queste sono le corse".

Ringrazierà Rossi, che ha salvato l'onore chiudendo davanti al compagno di squadra dopo un fine settimana passato a remare controcorrente.

"Ho un compagno di squadra che vuole sempre finirmi davanti, soprattutto di fronte ai suoi tifosi, e lo rispetto anche per questo. Le nostre gare sono spesso diverse, anche se chiudiamo vicini. Io sono più veloce nelle qualifiche, ma forse partendo più avanti spingo troppo per restare a contatto coi primi e soffro una maggiore usura delle gomme sul finale. Lui invece riesce a essere più costante, e spesso risale nelle fasi conclusive".

La politica dei piccoli passi sembra comunque dare i primi frutti, e le Ducati sono più vicine che mai al podio. Guai però ad adagiarsi sugli allori, e la squadra domani proverà alcune novità tecniche per ridurre ulteriormente il divario.

"Abbiamo alcune cose da provare per migliorare la guidabilità del motore. Niente di particolare, solo un paio di pezzi diversi da montare nel motore, in modo da non doverlo sostituire in caso le modifiche si rivelino azzeccate".


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