Rossi: parlo come uno che rimane in Ducati

Valentino lascia intendere, poi specifica: "non ho preso ancora la decisione"

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Il Mugello, per Valentino Rossi una pista dai sapori contrastanti, quella delle 9 vittorie di cui 7 consecutive ma anche la stessa della peggiore caduta nella sua carriera nel 2010. Il circuito in cui la Ducati macina chilometri su chilometri nei test, ma che non si adatta alla perfezione alla Desmosedici. Da oggi potrebbe essere ricordato anche per un altro motivo, il luogo in cui il Dottore ha confermato, seppur indirettamente, che rimarrà in Ducati.

Dopo la conferenza stampa il biondo di Tavullia sta dando la sua opinione su Crutchlow e Hayden, entrambi in predicato per salire sulla D16 nel 2013. “Mi stanno entrambi simpatici, Nicky lo conosco meglio ed è uno che ha sempre dato il massimo, si impegna molto. Ma alla fine Ducati può fare come vuole, a me non cambia niente”. Il commento nasce spontaneo, “parli come uno che rimane in Ducati”. Passano pochi secondi, poi Valentino sorrise e ripete “parlo come uno che rimane in Ducati”. Un’ammissione in piena regola? Solo pochi minuti prima Rossi aveva detto che “con Audi il colloquio è durato solo una decina di minuti, utili per capire le loro intenzioni, non per entrare nei dettagli”. Poco tempo, ma che probabilmente è servito al Dottore per chiarirsi le idee sul suo futuro. “Non ho ancora preso nessuna decisione – sottolinea – ma ci riparleremo nelle prossime settimane”.

Il primo contatto è stato positivo, garantisce il Dottore, “hanno l’entusiasmo necessario per risolvere i problemi della Desmosedici”, oltre però non si sbilancia. Inutile fare previsioni, la lezione l’ha imparata a sue spese. “A volte sono triste e un po’ frustrato perché credo che quei difetti avremmo già potuto sistemarli, ma per qualche ragione non è successo” dice. Su quali siano poi questi motivi, sorvola: “sinceramente non li so neanch’io”. Magari lunedì sarà l’occasione buona per voltare pagina. “Sarà un test importante – conferma – avremo alcune novità per il motore e qualche particolare per la ciclistica. Servirà per capire se la strada è quella giusta”.

Nel frattempo bisogna pensare alla gara. “La base di partenza è migliore rispetto ad altri GP – afferma Vale – Al Sachsenring ho fatto una buona gara e nei test privati qui avevo avuto buone sensazioni. Bisogna però confrontarsi con gli altri, vedere in quali tempi girano”. La potenza del 4 cilindri a L potrebbe dare una mano su una pista con un rettilineo così lungo. “I 350 km/h li ho già superati nelle ultime prove e posso garantirvi che la staccata della San Donato arriva molto in fretta” scherza. Poi ritorna serio per parlare di un Gran Premio a cui tiene particolarmente: “ho tantissimi bei ricordi su questa pista, è uno di tracciati migliori del mondo e l’atmosfera è speciale. Faremo tutti uno sforzo speciale per cercare di essere più veloci” promette.

Sia domenica, che il prossimo anno.

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