Al Mugello lotta in pista e sul mercato

Dovizioso e Spies vogliono la M1 ufficiale, Crutchlow a un bivio


Gran Premio caldo quello del Mugello, non solo per i tanti tifosi attesi al circuito toscano o per le previsioni meteo, la gara italiana potrebbe riservare bollenti novità anche in previsione 2013. Il mercato piloti, apertosi ufficialmente in Francia con l’annuncio del ritiro di Stoner, potrebbe vivere un fine settimana decisivo in toscana. Non tutto sarà deciso prima che il Circus riparta in direzione di Laguna Seca, ma alcune importanti pedine potrebbe andare al proprio posto.

LA SPAGNA CONQUISTA LA HONDA – Per il team ufficiale HRC manca solo l’ufficialità, saranno due piloti spagnoli a salire sulle MotoGP con i colori Repsol il prossimo anno: Dani Pedrosa e Marc Marquez. Il vincitore del Sachsenring aveva già annunciato un settimana fa che l’Italia sarebbe stato il posto giusto per la firma e Honda potrebbe approfittare per dare la conferma definitiva anche per quanto riguarda Marquez. Se le RCV ufficiali sono occupate, stesso discorso vale anche per quella satellite di LCR con Bradl che è legato a Cecchinello anche per il 2013, mentre un punto interrogativo rimane sulla sella di Fausto Gresini. Bautista potrebbe non essere riconfermato e a Tokyo più di uno rimpiange Dovizioso, che però ha altri piani.

Ben Spies precede Andrea Dovizioso e Cal CrutchlowUNA M1 PER TRE – Il forlivese vuole una moto ufficiale e l’unica Casa che può dargliela è Yamaha. Andrea è il miglior pilota di Iwata dopo Lorenzo in questa prima metà di stagione e al Mugello incontrerà i vertici Yamaha. Dovrà però riuscire a vincere la concorrenza di Spies che, seppur opaco nelle ultime gare, può contare sull’appoggio della filiale americana. Il Dovi, per sua stessa ammissione, non ha santi in paradiso e sa che la promozione al fianco di Jorge potrebbe non essere così scontata. Anche Crutchlow vorrebbe salire sulla M1 bianca e blu, ma il suo futuro è più probabile che sia ancora in Tech3 o sulla Ducati.

Cal al Sachsenring ha rispedito al mittente ogni domanda sul 2013, ma fra pochi giorni dovrà decidere. Poncharal lo vuole tenere, sul piatto ha messo una moto competitiva e lo stesso ingaggio di quest’anno, da Borgo Panigale hanno rilanciato con qualche dollaro in più e con una moto che si spera sarà migliore. L’inglese deve fare una scelta: rimanere con la sicurezza di potersi giocare almeno il podio o scommettere sulla rossa sicuro che comunque vada il suo portafoglio ne guadagnerà. Se restasse avrebbe al suo fianco il connazionale Smith, che  meno di colpi di scena, può fare valere un contratto già firmato per salire in MotoGP.

Valentino Rossi e Nicky HaydenUN GIALLO TINTO DI ROSSO – Rimane ancora Ducati, che aspetta. Da una parte l’ingresso ufficiale di Audi e le decisioni di Rossi, dall’altra la risposta di Crutchlow. Quella della bolognese è la situazione più complicata. Hayden ha visto la sua opzione scadere e ha detto no all’offerta di andare in Superbike, ma il suo futuro in rosso non è ancora compromesso. Dopo l’incontro con i vertici di Ingolstadt Valentino sembra più vicino al rinnovo, i tedeschi più di un contratto da Paperone potrebbero avergli offerto quello che davvero il Dottore voleva: carta bianca per rilanciare l’avventura MotoGP. Chi avrà al suo fianco nel box non è troppo importante per lui.

Rimangono ancora due Desmosedici libere per il 2013: quelle dei team satellite. Abraham senior ha detto che non vuole più una Ducati per il prossimo anno, ma potrebbe essere solo strategia. O Karel sale su una D16 o su una CRT, alternative non ce ne sono. Si parla anche della nascita di un “team junior” per Borgo Panigale, sulla falsariga di quello che è Tech 3 per Yamaha. Non solo clienti, ma piloti da far crescere e che possono contribuire allo sviluppo della moto. Chi? Petrucci che proverà a GP12 giovedì, ma anche Iannone, Redding o Espargarò. Con quale struttura? Pramac sembra essere in prima fila, ma la squadra italiana non ha ancora rivelato i piani per il futuro, e  Marc VDS sarebbe pronto a fare il salto nella classe regina.

La situazione assomiglia a un groviglio quasi inestricabile, ma è solo questione di pochi giorni perché di dipani, quasi per magia.

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