E' ancora vivo il ricordo - in fin dei conti, era solo il 6 maggio...- dell'annullamento di gara 1 nel week end di Monza, uno dei più attesi del Campionato Mondiale Superbike. Molte furono le polemiche su quel fine settimana: dalla tenuta delle gomme al comportamento dei piloti, dalle condizioni del circuito lombardo alla Direzione di Gara (che peraltro quasi nessuno ha criticato). Le condizioni dell'asfalto furono messe poco in discussione ed invece, in seguito ad una serie di intercettazioni telefoniche, è emerso che forse proprio lì risiedeva gran parte del problema.
In questa sede non hanno alcuna rilevanza le problematiche sulla gestione dell'autodromo emerse in seguito alla denuncia del Presidente della SIAS, Paolo Guaitamacchi, che hanno portato agli avvisi di garanzia per Enrico Ferrari, Direttore dell'Autodromo, Giorgio Beghella Bartoli, responsabile tecnico, insieme ad altre cinque persone.
Quello che importa è, invece, quanto è accaduto in occasione del Mondiale Superbike. L'indagine della Guardia di Finanza riguarda la presenza di "bolle" alla Parabolica dove caddero, tra gli altri, anche Marco Melandri, John Hopkins e David Salom. Sembra che la loro presenza fosse a conoscenza dei responsabili dell'Autodromo che non informarono la Direzione Gara né il Safety Officer della FIM. Questi ultimi avrebbero avuto difficoltà, obiettivamente, a rilevare qualcosa di anomalo, visto che il giovedì le condizioni non erano così "drammatiche" come la domenica e che in occasione della gara l'acqua era talmente presente che forse era difficile distinguere. Fatto sta che una prima valutazione effettuata dai tecnici è che ci sia un problema di acque sotto il fondo stradale che andava drenato in modo adeguato.
Si sono scatenate a questo punto le "scuole di pensiero" e tra queste c'è anche quella di Paolo Flammini, CEO di Infront che ha spostato l'attenzione sulle condizioni meteo come causa dell'annullamento della gara. Cosa vera ma il problema del fondo rimane come ben sanno Melandri & C.
La Guardia di Finanza che sta conducendo le indagine per conto della Procura di Monza, dopo aver ascoltato Igor Eskinja, Safety Officer della FIM, Gianfranco Carloia, Race Director della Superbike, ha sentito anche Max Biaggi e Marco Melandri. Nel frattempo, in attesa di una commissione di esperti indicati da CSAI e FMI, l'attività motociclistica è stata sospesa.
Le modifiche che si stanno ipotizzando sembrano importanti per quanto riguarda la Parabolica (dal punto di vista del fondo e dell'asfaltatura) ma altrettanto di rilievo sono quelle che riguardano il management. Sospeso Beghella Bartoli dalle sue funzioni, anche la posizione di Enrico Ferrari sembra in pericolo. E' scattata, quindi, la lotteria del sostituto alla direzione del più prestigioso autodromo italiano. Non sono molti i nomi che potrebbero gestire un impianto così importante con una Fomula Uno alle porte (gli indisponibili Paolo Poli del Mugello e Maurizio Damerini di Misano, oltre ad Alfredo Scala di Vallelunga, che al di là delle "voci" non è stato interpellato): tutti gli altri ventilati avrebbero sapore di politico, con un serio dubbio sulla possibilità di rilancio del "tempio della velocità". Il tutto a due mesi dal gran premio d'Italia di Formula Uno.
In ogni caso, vista la risonanza degli episodi contestati (sia quelli tecnici sia quelli gestionali) sarebbe stato auspicabile un intervento più energico da parte dell'ACI - nel quale confluisce il federato ACI Milano - per fare chiarezza e collaborare con gli inquirenti. Vedremo se domani il Consiglio di Amministrazione darà nuova immagine all'Autodromo di Monza.