Sachsenring: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Pedrosa re dell'anello sassone, Stoner a terra, Rossi un po' più tedesco


Il Sachsenring è un kartodromo anabolizzato sperduto nell’amena e piovosa ex Germania dell’Est. Non piace a nessuno, tranne a Pedrosa che ci vince da quando è nato e per questo è stato anche premiato con un anello. Un'altra vittoria e può puntare alla cittadinanza onoraria. Chi lo odia invece è Stoner, che ha una vera e propria idiosincrasia per i commissari tedeschi. Nel 2006 non gli fecero disputare la gara dopo un gran volo, domenica non lo hanno fatto arrivare al traguardo, di nuovo dopo una caduta. Rossi stava nel mezzo, ma dopo l’incontro coi boss targati Audi sembra che la Sassonia gli piaccia un po’ di più. E anche la Ducati.

Andrea DoviziosoIL BELLO – Due terzi posti li abbiamo portati a casa anche questa volta. Questione di moto: il Dovi va come un treno sperando in quella ufficiale per il futuro, De Angelis come un razzo perché gli hanno sostituito l’indigesta Suter con la succulenta FTR. Niente inno italiano (o sanmarinese) sul podio, ma fra pochi giorni arriva il Mugello e la fanfara è già stata avvisata.

IL BRUTTO – Conta più il manico o la borsa? Dura la vita dei piloti senza portafoglio e non manca gara che nelle classi “minori” ci sia qualche sostituzione “strategica”. Di Meglio è stato l’ultimo a rimanere a piedi, ma solo in ordine di tempo. Il motomondiale del XXI secolo non concede sconti, e neanche ritardi per i pagamenti.

IL CATTIVO – In Germania abbiamo capito il vero significato di monogomma: te ne danno una e te la fai bastare. Nell’Olimpo del motociclismo tutti sono uguali davanti a Bridgestone, così tanto che non possono neppure scegliere. Dopo la brutta figura di Assen, per cui si è assolto facendosi da solo da giudice e giuria, il costruttore giapponese delude ancora. Della serie, si stava meglio quando si stava peggio.

Valentino RossiLA SORPRESA – Naufrago in prova, ha trovato la rotta in gara. A indicargli la direzione la stella di Ingolstadt, per la prima volta nei cieli rossi. Valentino ha ripagato con il migliore risultato di quest’anno sull’asciutto la fiducia di Audi e il futuro sembra più certo. Il Dottore è un fine stratega e sa bene come muoversi nelle trattative, in attesa di fare lo stesso anche in pista.

LA DELUSIONE  – Crutchlow è un pilota sopra le righe, tanto in pista quanto nelle interviste. Occhi azzurri spiritati e humor inglese, a inizio stagione sembrava potere tenere testa al suo compagno di squadra, ma dopo 8 GP i numeri dicono 3 podi a 0 per l’italiano. Ha ancora metà stagione per dimostrare che le attenzioni della Ducati sono meritate.

Casey StonerL’ERRORE – A sua discolpa c’è da dire che ci ha provato. Il vero errore Stoner l’ha fatto all’inizio dell’ultimo giro, perdendo leggermente contatto da Dani. Col fantino scatenato, Casey ha dovuto giocare tutte le sue carte, ma l’asso gli è scivolato dalle mani. “Prima di Assen ero a -25 da Jorge, adesso a -20, ho comunque guadagnato 5 punti” ha detto ai suoi uomini ai box. Il morale non è certo a terra.

Si è messo in pari con gli avversari di mondiale con una battuta a vuoto ed è scivolato al 4° posto in classifica. Aspettiamo Iannone in Italia per la rivincita.

Dani PedrosaLA CONFERMA – Conferma in pista e sul mercato. Pedrosa ha conquistato una vittoria “scontata” e ha messo in cassaforte le sue prossime stagioni con HRC. Per una volta sono gli avversari che corrono acciaccati e non lui, se sia la stagione buona, però, è ancora tutto da dimostrare.

LA CURIOSITA’ – L’ultima volta di un tedesco al Sachsenring prima di Sandro Cortese? Erano passati più di 30 anni: 1971, Dieter Braun su Yamaha in 250 in quelle che si chiamava ancora Gran Premio della Germania dell’Est.

IO L’AVEVO DETTO –Per la gara userò la gomma morbida, sono sicuro al 90%”. A Bridgestone è bastato il rimanente 10 per fare cambiare idea a Lorenzo.

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