Non è facile correre con tutti i pronostici per la vittoria a proprio favore, ma Dani Pedrosa al Sachsering è riuscito a battere sia la scaramanzia che gli avversari. È l’eroe del circuito tedesco dove ha vinto 6 volte in carriera, tre consecutive quelle in MotoGP. “Mi mancava essere primo – ammette lo spagnolo – ed è un risultato che fa bene sia alla classifica che al morale, anche a quello del mio team”.
Il pilota della Honda si è preso anche qualche rischio, partendo per la gara con un assetto del sua RC213V inedito. “Mi sembrava strana da guidare e Stoner ne ha subito approfittato per superarmi, ma con l’andare avanti della gara la confidenza è aumentata progressivamente - spiega - Il set up che avevo usato nel primo turno di libere nel warm up non andava bene e abbiamo deciso di cambiarlo. E’ stata una scommessa, ma l’abbiamo vinta”.
Casey è stato un osso duro fino all’ultimo giro quando è caduto. “Sono rimasto concentrato per tutta la gara e ho continuato a spingere, il miglior tempo l’ho fatto all’ultimo giro – afferma Dani, dando dimostrazione di come il ritmo sia stato alto – Avevo qualche problema in uscita di curva, la moto tendeva ad impennarsi, ma recuperavo in staccata, era il mio punto forte oggi”. Al Mugello va fiducioso: “l’anno scorso ero appena tornato dall’infortunio – ricorda – ma fra una settimana spero di fare bene. Vincere è super importante, dà motivazioni, ma il campionato si vince una gara dopo l’altra, attenti a non commettere errori”.