Dovizioso: al Mugello punto più in alto

“L’unico modo per convincere Yamaha che mi merito una moto ufficiale per il prossimo anno sono i risultati”. Andrea Dovizioso è stato di parola e ha giocato di nuovo ad armi “quasi” pari con i grandi della MotoGP pur non disponendo dello stesso materiale. Terzo podio, al Sachsenring, una di quelle piste che il forlivese non ha mai digerito, “ma con la M1 riesco a essere veloce in ogni tracciato, anche quelli dove in passato faticavo. E questo è importantissimo”.

E’ il podio più importante della stagione?

“Tutti hanno il loro valore, ma qui mi sono piaciuto. Sono riuscito a controllare Crutchlow e Spies per tutta la gara e ho fatto il mio miglior giro sul finale”.

Due begli ossi duri da tenere dietro.

“Ci provavano a ogni staccata, ma nelle prove ho lavorato veramente bene con la squadra e la moto era a posto. Ho fatto una gara quasi perfetta, all’inizio potevo andare un po’ più veloce ma sapevo che 30 giri sarebbero stati lunghi”.

Hai raggiunto il tuo obiettivo?

“Sì, come anche ad Assen, ho raggiunto i risultati che mi ero prefissato. Ma si può ancora migliorare”.

Dove?

“In percorrenza di curva. Questo non era il circuito adatto per lavorare su questo punto, ma il Mugello lo sarà. Lì ho dei bellissimi ricordi dallo scorso anno e sono sicuro che potrò essere ancora più competitivo”.

Qual è il prossimo passo?

“Essere sempre più vicini alle moto ufficiali e so che ce la possiamo fare. Ma non voglio sognare, le differenze tra la mia M1 e quelle del team interno ci sono, ma non è una cosa di cui mi piace parlare. Qualche aggiornamento per quanto riguarda l’elettronica ci arriva sempre, ma sono cose minime. Stiamo coi piedi per terra”.

E’ più importante la posizione o il distacco dai primi?

“Per me la distanza dal vincitore, ma dipende dalla pista. Qui era meglio salire sul podio, al Mugello punto un po' più in alto”.

Novità per il futuro?

“Avrò un incontro con i vertici Yamaha durante il Gran Premio del Mugello, spero di definire qualcosa di più certo la prossima settima. Ma non chiedetemi previsioni: non ne faccio”.