Ducati batte 4: maratona al Mugello

Dopo il GP quattro giorni di test sulla pista toscana per la Desmosedici


Niente vacanze in Ducati, anzi l’impegno della Casa bolognese per cercare di uscire dalla crisi tecnica che ha condizionato la scorsa stagione e la prima metà di quella in corso è massimo. Valentino Rossi ha fatto squillare il primo campanello di allarme ad Assen: “gli ingegneri devono seguire le indicazioni dei piloti e redigere quanto prima un piano per lo sviluppo della ciclistica”. A Borgo Panigale sembrano rispondere, almeno indirettamente, con i fatti alle richieste del Dottore. Dopo il GP del Mugello il Test Team Ducati rimarrà per quattro giorni sulla pista toscana per delle prove. Il lunedì ci saranno i test collettivi e da martedì a giovedì quelli privati. Il collaudatore Franco Battaini scenderà in pista per tutte le giornate previste mentre la presenza di Vale e Nicky è sicura per il lunedì, ma ancora incerta per gli altri giorni.

Non è un mistero che a Bologna stanno lavorando sul nuovo propulsore, che comunque manterrà la V di 90° gradi fra i cilindri, in attesa del debutto in gara a Laguna Seca. Un primo passo per migliorare la D16, ma che da solo non basta, come ha sottolineato Rossi. Certo quella del Mugello si prospetta come una vera e propria maratona ed è probabile che in cantiere ci sia di più del solo propulsore.

Intanto si sfrutterà anche questo finesettimana grazie alla presenza in pista di Battaini sulla Ducati dell’infortunato Abraham per portare avanti ulteriori prove. Il collaudatore non dovrebbe comunque salire sull’ultima evoluzione della Desmosedici, quella a disposizione dei piloti ufficiali, ma sulla versione precedente, la prima con il telaio perimetrale in alluminio, a disposizione delle squadre satellite.

Il Batta riassaporerà l’adrenalina della gara dopo qualche anno: “ho scoperto pochi giorni fa di avere la possibilità di tornare a correre e l’ho subito accettata – dice – Certo da quel momento sto continuando a pensare come sarà, è dal 2009 che non faccio più una gara, da quando correvo in Supersport nel CIV”. La sua ultima volta sulla pista del Sachsenring invece risale al 2006, quando era schierato nel mondiale 250. Una cosa è sicura, per Iron Man, abituato a inanellare decine e decine di giri sulla D16, i 30 giri del GP saranno poco più di un riscaldamento.

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