Università, cattedrale, soprannomi fra il sacro e il profano, ma il tempio della velocità dopo le modifiche è ormai poco più di una cappella votiva. Il gran sacerdote è Stoner che cade, si rialza e recita un sermone lungo 26 giri. Gli altri possono solo stare ad ascoltare. Non ha santi in paradiso invece Lorenzo, Bautista pecca di superbia e lo spedisce in purgatorio. Il tempo di un amen e tutto il vantaggio in classifica scompare. Rossi si confessa, ma lo fa in pubblico. Per il divorzio non servirà la sacra rota e perché il Dottore e la Ducati restino insieme ci vorrà l’intervento di un angelo. Ad Assen si corre di sabato e succede di tutto.
IL BELLO – “Se sto in piedi significa che sto bene, non c’è bisogno che me lo dicano i medici”. Non è una frase di Bruce Willies in Die Hard ma di Casey Stoner dopo le qualifiche. Si spezza ma non si piega il Canguro Mannaro e a uscirne con le ossa rotte sono gli avversari. La sfida non è tanto contro gli altri piloti ma contro se stesso e il dolore e l’ha vinta. Un’altra volta.
IL BRUTTO – La MotoGP soffre di mancanza cronica di piloti in griglia e il nuovo regolamento limita a 4 le moto che ogni Casa può schierare. Insomma si cura il male con il male. L’autolesionismo deve piacere molto ai piani alti, le uniche a ringraziare sono le CRT. Ma nessuno ha ancora capito a cosa servano.
IL CATTIVO – Il tempismo non manca a Valentino, archiviato il WDW spunta la voce di un suo possibile ritorno in Yamaha e contemporaneamente il Dottore inizia una crociata contro la Ducati. “Solo un consiglio, niente prove di divorzio” chiarisce. Ma il rapporto fra Rossi e la Rossa sembra ormai essere al pezzi, come la gomma posteriore in gara.
Edwards e Crutchlow non le mandano a dire. Colin spiega cosa pensa della sua Suter: “non funziona nulla, la mia moto è … Completate voi la frase” e il compito non è difficile. Cal spiega cosa pensa di Barbera: “è un idiota”. Chissà se la prossima volta che si metterà in mezzo alla traiettorie dell’inglese se ne ricorderà.
LA DELUSIONE – In Moto3 quest'anno pregustavamo la rivincita sugli spagnoli con Fenati e Antonelli. Romano si è un po' perso negli ultimi GP e Niccolò non è riuscito ad Assen a concretizzare in gara la prima fila. Solo una tirata di orecchie, hanno tutte le attenuanti. Sappiamo che possono fare di più.
Per essere la futura prima guida HRC Pedrosa si comporta come un gregario. Basta uno Stoner bollato per rovinargli ogni sogno di gloria. Non che il fantino spagnolo sia un paracarro, ma se il prossimo anno vuole battere Lorenzo serve ben altra grinta.
LA SORPRESA – Non sono una vera sorpresa, ma è comunque bello vedere i nostri italiani in CRT tutti a punti. Pirro, Pasini e Petrucci (in rigoroso ordine di arrivo) non godono delle attenzioni dei più blasonati colleghi ma fanno il loro lavoro. E maledettamente bene.
L’ERRORE – Quando il diavolo ci mette lo zampino. Il Bautista kamikaze spegne il cervello per un secondo di troppo. “Quando l’ho visto passare a quella velocità mi sono chiesto quanti ne avrebbe tirati giù” ha commentato Rossi. Niente strike, ma il birillo che ha preso è di quello grossi.
Marquez non è tipo a cui fare regali, ma il Natale è arrivato in anticipo per lo spagnolo quest’anno. Luthi ed Espargaro nella ghiaia, errori che si pagano cari quando si lotta per il titolo.
LA CONFERMA – Non potrebbero essere più diversi e sono loro i migliori italiani nel motomondiale. Iannone “il pazzo” e Dovizioso “il riflessivo” stanno prendendo il vizio del podio e nessuno vuole farli smettere. Differenti obiettivi, ma entrambi su una moto nuova e contro i favoriti della classe. Continuate così.
LA CURIOSITA’ – L’Olanda piace a Stoner: negli ultimi sei anni è sempre salito sul podio e ha vinto due volte. Un altro record da battere.
IO L’AVEVO DETTO – “Nessuno userà la gomma posteriore morbida in gara, sarebbe un errore”, il pronostico del Dovi. I primi due classificati montavano la mescola soffice.