Bayliss: Ducati grazie ma basta test

Troy dopo il WDW: "torno a casa, è venuto il tempo di cambiare"

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Sembra proprio l’anno degli addii per i piloti australiani, prima Casey Stoner con l’annuncio di abbandonare a fine stagione la Honda e la MotoGP, ieri Troy Bayliss. Il pilota di Taree, che ha conquistato con Ducati tre titoli del mondo in Superbike e una vittoria in MotoGP, ha detto basta. “Me ne torno a casa, sono abbastanza felice, voglio fare sapere a tutti che non farò più test, è tempo di cambiamenti, non voglio stare in giro come un cattivo odore” ha comunicato tramite Twitter.

Troy aveva partecipato attivamente allo sviluppo dei modelli Superbike della Casa di Borgo Panigale dopo avere smesso con le corse, 1199 Panigale inclusa. Da oggi non farà neanche più il tester, anche se assicura  “non vi preoccupate, continuerò ad andare in moto”. Bayliss si è conquistato un posto speciale nel cuore dei tifosi della rossa, diventando uno dei suoi uomini simbolo. Durante il World Ducati Week sono stati lui e Valentino Rossi i più acclamati da pubblico e l’australiano sul palco della Notte dei Campioni ha sfoggiato, forse, per l’ultima volta il suo italiano e la sua simpatia.

Adesso ha deciso di cambiare strada e ieri sera aveva scherzato sugli ultimi giri sulla Panigale. “Non sono stato velocissimo, forse è l’età”. I tifosi gli hanno risposto con un applauso, ma Troy aveva già deciso. Per lui la sfida, le competizioni, sono state tutta la sua vita. Ha lasciato la SBK con il numero 1 sulla carena e la MotoGP con una vittoria da wild card. Anche al popolo rosso ha regalato l’ultimo successo, nella gara di Drag Race disputata ieri e vinta contro Valentino Rossi. L’ultimo podio sul gradino più alto, un’uscita di scena da campione.

Grazie a tutti, è stata una grande festa” ha detto. Il suo cuore è ancora rosso ma Bayliss è sempre stato un pilota da nero o bianco, i grigi non gli sono mai piaciuti. “Non voglio stare in giro come un cattivo odore” un’espressione che dice molto sulla sua schiettezza e onestà. Nessuno l’avrebbe mai pensato, un posto ci sarebbe sempre stato, ma lui sa che nella vita c’è un tempo per ogni cosa e quello del pilota ormai è finito. Un campione si riconosce anche dal coraggio nel decidere quando smettere, un particolare non da poco.

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