Crutch-Espargaro: una D16 per due

Se Rossi andasse via, la porta potrebbe essere aperta per Cal

In tutto gran parlare che si è fatto di mercato dal momento in cui Stoner ha annunciato il proprio ritiro stranamente è rimasta nell’ombra una grande protagonista, la Ducati. Persi a ipotizzare quale sarà il futuro di Lorenzo, Rossi e Pedrosa, ci si è dimenticati di capire cosa farà la Casa bolognese nel caso in cui perdesse il suo pilota di punta. Se Valentino prolungasse il contratto con tutta probabilità ritroverebbe al suo fianco Hayden, ma se invece se ne andasse non sarebbe facile per i dirigenti di Borgo Panigale rimpiazzarlo.

Non bisogna innanzitutto tralasciare il fatto che l’azienda italiana è in un periodo di transizione, in attesa di entrare ufficialmente nell’orbita Audi. I tedeschi arriveranno appena l’Antitrust darà il parere positivo alla cessione, ma le priorità saranno innanzitutto rivolte alla produzione, poi allo sport. Ducati si sta già muovendo per non dovere giocare in contropiede e si mormora di un offerta di due anni a Cal Crutchlow. L’inglese ha dimostrato in questa stagione di essere cresciuto molto, ha limitato notevolmente il “vizio” alla caduta e sa unire alla spettacolarità la velocità. Cal potrebbe non trovare posto su una Yamaha ufficiale il prossimo anno, obiettivo anche per Dovizioso, e dopo due stagioni da “privato” potrebbe volere cambiare aria. La sua guida molto fisica sembrerebbe adattarsi molto bene alla Desmosedici che con lui potrebbe trovare il pilota ideale. Poca pulizia nelle linee ma tanto coraggio e un pizzico di follia, un pilota “alla Stoner” insomma. Quello che tanti ducatisti rimpiangono. Bisognerà però vedere se Cal accetterà la sfida di guidare una moto che ha messo in difficoltà più di un pilota.

Pol EspargaroSe però a Bologna non arrivasse un pezzo di Inghilterra, potrebbe giungerneuno di Spagna. Pol Espargaro è un altro pilota che sembra essere nel mirino della Rossa. Sta dimostrando di giocarsela alla pari con il ben più blasonato Marquez, senza mai perdere la testa e sfoggiando maturità. Un debuttante sarebbe un investimento per il futuro e dalla sua avrebbe il vantaggio di essere una tabula rasa, di non avere nessuna esperienza sulle giapponesi e relativi automatismi. Crescerebbe su quella moto, potendosi adattare allo stile di guida richiesto dalla Desmosedici più facilmente di un pilota navigato. Un azzardo certamente, ma che potrebbe pagare.

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