Stoner: ho dovuto giocare in difesa

Le gomme hanno frenato Casey. Pedrosa: "la Yamaha è sempre più distante"


Deluso” è la parola che usa Casey Stoner per descrivere il suo umore dopo la bandiera a scacchi che l’ha visto transitare in seconda posizione nel Gran Premio di Silverstone. “Mi sono preoccupato fin dall’inizio della gara, quando ho visto come guidava Spies, quanto riusciva a piegare – sottolinea l’australiano – Io non avevo la stessa sicurezza in sella”. Il problema è stato solo uno: le gomme. “La posteriore si è distrutta dopo pochi giri sul lato sinistro – rivela – scivolava tantissimo, probabilmente aveva un difetto. Ho cercato di sopperire con una guida più morbida, ma non c’è stato nulla da fare. Al momento di accelerare interveniva l’elettronica a tagliare potenza”.

Contro Lorenzo non si è arreso subito, ma poi non ha potuto fare altro che lasciarlo andare. “Ho provato a non fare errori e a forzare in frenata per stargli attaccato, ma era impossibile – racconta Casey – A un certo punto ho perso il posteriore e ho pensato solo a difendermi da Pedrosa”. La scelta della gomma anteriore soffice, unico fra le MotoGP, invece secondo Stoner non ha influito sulle sue prestazioni. “Le due mescole sono molto simili, la morbida mi dà semplicemente più sicurezza in frenata e con le buche che ci sono in questa pista l’ho preferita alla dura”.

Questa è stata la prima gara in cui ha dovuto usare la “33” il nuovo anteriore portato da Bridgestone che sostituisce la vecchia “23”. E come si aspettava è ricomparso il chattering: “sapevamo che sarebbe successo – dice – A Barcellona eravamo riusciti a risolvere la vibrazione al posteriore e adesso ce la troviamo all’anteriore. Normale che ci siano dei problemi quando si cambia in corsa, questa moto era stata progettata sulla base delle vecchie coperture”.

Sentimenti contrastanti per Dani Pedrosa, arrivato alle spalle del compagno di squadra. “Da una parte sono contento di essere salito sul podio in una pista dove ho faticato tanto a trovare la giusta messa a punto – spiega – ma se guardo la posizione in campionato un po’ di delusione c’è”. Lo spagnolo a un certo punto ha dato l’impressione di potere attaccare Stoner “ ma non sono riuscito a sfruttare le opportunità – dice – Ho tentato due volte senza farcela, ci volevo provare all’ultima chicane ma il rischio di finire entrambi a terra era troppo alto”.

Il punto chiave della sua gara sono stati senza dubbio i primi giri. “Non sono partito bene, ma ho visto Lorenzo appena davanti a me e ho pensato di seguirlo – continua – Però ho innescato una battaglia con Dovizioso e ho perso un po’ di tempo. A metà gara ero terzo e ho ripreso Casey, ho visto subito che aveva i miei stessi problemi sulla moto”. Per Assen bisognerà correre ai ripari: “a inizio stagioni eravamo molto vicini a Jorge e la Yamaha, ora siamo più lontani. Bisogna recuperare”.

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