Lorenzo: il cuore ha scelto Yamaha

"L'offerta di Honda era simile economicamente, la discriminante era la moto"

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Perche sono rimasto in Yamaha invece di andare in Honda? Per lasciare il posto a Casey nel caso cambiasse idea sul suo ritiro”. Lorenzo e Stoner sono uno di fianco all’altro in conferenza stampa e Lorenzo risponde con una battuta a chi gli chiede i motivi del suo rinnovo del contratto. Lo stesso fa l’australiano quando gli domandano se Jorge ha fatto bene a non cambiare: “aspettate, adesso glielo chiedo”. Una risata per sviare agli interrogativi che hanno portato a una scelta “che è stata molto difficile questa volta – sottolinea il vice campione del mondo – Le due offerte dal punto di vista economico erano molto simili, la discriminante era la moto. Alla fine ho dato retta al cuore”.

La butta sul romantico Jorge anche se ammette “tutti noi piloti parliamo di soldi in queste occasioni”. Alla fine ha preferito non lasciare la strada vecchia per la nuova: “con la M1 so di potere lottare per la vittoria”. Anche sulla velocità della sua decisione non si sbilancia. “In passato ho fatto passare più tempo, questa volta è andata così – spiega – Per la prossime gare avrò la mente più sgombra, ma anche prima non soffrivo troppo la pressione”. Con la prima sella della Yamaha ufficiale occupata, adesso scatta la caccia alla seconda. “Non spetta a me dire chi sarà al mio fianco nella prossima stagione – dice con un sorriso furbo Lorenzo – Spies è stato veloce lo scorso anno e adesso ha qualche problema, ma deve solo avere pazienza, avrà l’opportunità per rifarsi. Anche Dovizioso è un pilota molto veloce e costante”.

Il maiorchino evita il nome di Valentino. “Anche lui ha una possibilità di venire – dice dopo averglielo ricordato – E’ uno che è capace di muovere le folle e di vincere qualche gara “. Solo qualcuna? “Il campionato è fatto di gare, se ne vinci abbastanza conquisti anche il titolo” aggiunge non rinunciando a una frecciatina. “Per lui comunque la porta non è chiusa – continua – non so se più o meno di una settimana fa”.

Domani lo aspetta l’asfalto di Silverstone dove “nel 2010 ho fatto una gara perfetta, mi sono divertito tanto – ricorda – Lo scorso anno invece sono caduto inseguendo Stoner. E’ una pista con un sapore agrodolce per me”. Dopo i test a Barcellona e Aragon la sua M1 non avrà ancora nessuno aggiornamento. “Sarà identica a quella che ho usato fin qui – conferma Jorge – Gli ingegneri stanno lavorando ma non hanno ancora raggiunto i risultati che vogliamo”. Cioè migliorare la velocità massima. “L’aerodinamica ci aiuta, la carena della Honda è più rastremata e quindi riusciamo a recuperare un po’ – è la sua analisi – Ma quando hanno le gomme nuove, o nelle piste dove c’è molta aderenza, sono ancora un passo avanti”. Piccoli particolari, per adesso Lorenzo ha battuto Stonere tre volte su cinque.

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