Catalunya: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Esplodono il fenomeno Lorenzo e la Iannone-mania. Rossi diventa concreto


Barcelona such a beautiful horizon” cantava Freddie Mercury e Jorge Lorenzo ha ripetuto le stesse parole sotto il casco mentre le tribune impazzivano per lui. Un’esplosione di gusto la vittoria di Jorge che tradisce la crema catalana per un gelato al tritolo. Sull’effetto scenografico non si discute, ma i commissari di pista hanno dovuto fare gli straordinari per ripulire l’asfalto dai resti della gioia. Niente scenette pirotecniche per il Dovi, che si è accontentato – si fa per dire – di fare l’ufficiale su una moto privata. Il ritorno del cavaliere oscuro. Iannone invece poteva far crollare le tribune per gli urli di felicità di un primo posto in terra spagnola. La stessa che ha accolto Espargaro dopo un incontro ravvicinato del terzo tipo con Marquez. Chi ha sbagliato non si sa, ai ricorsi l’ardua sentenza.

Andrea IannoneIL BELLO – Iannone ha goduto “come un maniaco” anche senza impermeabile battendo gli spagnoli a casa loro. Non si sa invece quando siano le vette di piacere raggiunte dal Dovi a guardare Stoner dal podio, ma anche in questo caso siamo vicini all’arresto. Con loro hanno festeggiato anche i tifosi italiani, un bentornato ad entrambi nel parco chiuso del dopogara, fosse per noi non li faremo più uscire.

IL BRUTTO – MotoGP low cost e una solo moto per pilota, così spende (in teoria solo) meno. Si copia ancora la Superbike e già la prima volta con le CRT non è andata benissimo. Vero che si può sempre migliorare, ma è altrettanto vero che non c’è limite al peggio. La prossima trovata per ridurre le spese potrebbe essere quella di non correre, e non è detto che qualcuno non ci stia già pensando. E' probabile però che alla fine di quest'ultima proposta non si faccia nulla: ai piloti non piace, ed hanno ragione.

IL CATTIVO – Sbagliare è umano, perseverare diabolico. Non è bastato non avere fermato Louis Rossi in Moto3 con la marmitta che sventolava come una bandiera, bisognava anche trasformare in un intrigo internazionale il contatto di Marquez con Espargaro. Il calcio e la Formula 1 non sono nuovi ai tribunali, forse la MotoGP l’ha fatto per placare il proprio senso di inferiorità.

LA DELUSIONE – La medaglia di legno non può essere un cattivo risultato quando è il peggiore piazzamento da un anno e mezzo a questa parte, ma dopo la pole ci si aspettava qualcosa da più da Stoner. Sulla RC213V ha fatto la barba ai cordoli con il gomito per tre giorni, in gara Jorge, Dani e Andrea si sono presi il suo scalpo. Casey, ok andare in pensione ma bisogna lavorare fino all’ultimo giorno.

Ben SpiesL’ERRORE – Il Montmelò gli piace e lo scorso anno in terra catalana aveva dato una scossa alla sua stagione. Non sempre la storia si ripete e Ben ha buttato tutto all’aria per troppa foga al 2° giro. “Per quanto fatto fino ad adesso non mi merito una moto ufficiale” ha ammesso. Se glielo chiede, il Dovi gli leva il peso dalla coscienza volentieri.

LA SORPRESA – Abraham riesce a conquistare i primi punti della stagione, fino a Barcellona il ceco era un illustre desaparecido in classifica. Lo scorso anno Karel sembrava un giovane di belle speranze e si è giocato con Crutchlow la corona di latta del “rookie of the year”. Poi Cal è diventato uomo.

IL SORPASSO – I tanti di Iannone su Marquez, il lupo marsicano ha unito intelligenza e furbizia per raccogliere il primo alloro del 2012. Il più discusso il primo di Lorenzo su Pedrosa, Dani l’ha definito scorretto, Jorge non ci ha visto nulla di male. I sorpassi è bello farli, non riceverli.

Valentino RossiLA CONFERMA – Rossi l’aveva detto: “in condizioni normali siamo da 7° posto”. Ha mantenuto la promessa in gara, la Francia è stato un sogno ma il Dottore è sempre stato ben sveglio. La Ducati però sta lentamente crescendo, il campionato è ancora lungo basta non farsi distrarre dal colore delle carene e trasformarsi in gambero.

LA CURIOSITA’ – Il mare non è poi così distante dalla pista e la gara di tuffi del Gp l’ha vinta Julian Simon: 4 volte a terra in quattro turni di prove, warm up e gara. Niente male, considerando che in Moto2 c’è solo una moto per pilota. In MotoGP col muletto si può migliorare, illustri predecessori lo confermano.

IO L’AVEVO DETTO – Le Mans: “a fine stagione mi ritiro, non mi vedrete più”. Barcellona: “fare qualche gara il prossimo anno potrebbe essere divertente”. Stoner ha solo una parola.

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