Manca ancora mezzo secondo, meno di inizio stagione ma ancora troppo prima che gare come quelle di Le Mans – ma senza l’aiuto della pioggia – diventino un abitudine e il podio una presenza fissa nei weekend di Valentino. Per ora meglio dimenticarsi si Stoner, Lorenzo e Pedrosa e concentrarsi su Hayden e Bradl che domani gli partiranno davanti. Anche perché 5 decimi non si tolgono in attimo e Rossi ne è consapevole: “non mi aspetto un passo avanti così grande nell’immediato, il nostro più grave problema, la difficoltà di inserimento in curva, non sappiamo ancora come risolverlo. Possiamo intanto lavorare su altri particolari, l’elettronica e l’erogazione del motore, ma fare grossi passi avanti è difficile. Ma ci proveremo ci sono ancora tanti gare e test da fare”. Quelli piccoli invece per fortuna riescono “da ieri siamo migliorati e il turno di qualifiche non è andato male” specifica. Anche mettere da parte per il weekend di gara il forcellone in alluminio ha pagato: “ho voluto togliere un incognita - spiega - Ci sarà tempo lunedì qui e mercoledì ad Aragon per provarlo meglio, anche per questo ho preso questa decisione. Un piccolo vantaggio lo dà ma bisogna trovare un diverso assetto”.
Una perdita di tempo in meno e la terza fila centrata, “che era il nostro obiettivo”. La nona casella da cui partire, sperando di farlo bene. “Di solito mi riesce, speriamo sia così anche domani – si augura il Dottore – poi potrò fare una gara come quella del Portogallo”. Cioè puntare al 7° posto perché “i primi sei sono ancora distanti – ammette il pilota di Tavullia – Forse Dovizioso e Crutchlow non sono troppo distanti come ritmo nel corso della gara ma sono più veloci nei primi giri e se prendono un po’ di margine sarà difficile andarli a riprendere”. A complicare lo scenario le gomme, Valentino non ha ancora deciso quale utilizzerà. “Né all’anteriore né al posteriore – conferma – Davanti il rendimento del nuovo pneumatico, il 33, e del vecchio sono simili, entrambi hanno pregi e difetti. Dietro direi più la soffice che la dura, riesco a controllarla meglio quando scivola. Tanto dipenderà anche dalle temperature”. La Desmosedici soffre molto il caldo e “se fosse nuvoloso saremo sicuramente più veloci”. Se poi piovesse il podio potrebbe essere di nuovo a portata di mano, come due settimane fa. “Ogni gara è diversa, non si può mai dire – raffredda gli animi, forse con un po’ di scaramanzia, Rossi – Diciamo che se riuscissimo fare anche il warm up sotto l’acqua sarebbe perfetto, l’anno scorso non sono andato male. Ma penso che domani correremo con l’asciutto”.
Se il sole scalda l’aria a Barcellona, forti venti si agitano sul mercato e il nome di Valentino spunta come possibilità per un manubrio griffato Honda o Yamaha. “E’ ancora presto – dice – Io per adesso non mi sono mosso, ci sono ancora molte gare da correre prima di decidere cosa fare e penso solo a migliorare la Ducati”. Il temporale della crisi economica però imperversa anche sul motomondiale e forse dovrà accontentarsi di un ingaggio non ai livello delle ultime stagioni. “Non penso sia un grosso problema – risponde sornione – Se succederà mi adatterò, ho guadagnato tanto in passato, direi che c’è margine”. Almeno lì.