Stoner: non giocherò in difesa

Chattering e gomme dure per Casey e Pedrosa: "ma non siamo lontani da Jorge"


Osservando la classifica dopo il secondo turno di libere a Barecellona, non stupisce troppo il numero 1 davanti al nome di Casey Stoner, più strano è che sia seguito da uno zero. Vedere l’australiano in decima posizione non è cosa da tutti i giorni e te lo aspetteresti furente una volta tolti casco e tuta. Forse è la paternità o più probabilmente la sicurezza delle reali possibilità, a prescindere dalla posizione della lista nei tempi, ma Casey dimostra una calma invidiabile, quasi zen. “Sono leggermente confuso – ammette - siamo andati peggio nel pomeriggio rispetto al mattino. Con la squadra ho cercato di risolvere i problemi di chattering, ma abbiamo preso una strada sbagliata”. Ma non è questo l’unico motivo per cui nel secondo turno Stoner è stato più lento di quasi 4 decimi rispetto al primo. “Nel pomeriggio non ho montato la gomma posteriore più morbida, era inutile – spiega – Non eravamo in qualifica e quella mescola è inutilizzabile per la gara, ma gli altri piloti hanno agito diversamente”.

Probabile quindi che Stoner ritorni domani nelle posizioni che gli competono anche perché “non siamo troppo lontani dai primi – sottolinea – bisogna migliorare solo delle piccole cose”. Ma soprattutto risolvere il chattering, che sull’asfalto spagnolo si è fatto sentire più che mai. “Non riusciamo a capire ancora bene il perché, se influisca la temperatura o la maggiore gommatura sulla pista – dice - Qui le vibrazioni sono soprattutto lal posteriore, incominciano in entrata di curva quando il gas è chiuso e poi in uscita al momento di riaprirlo”. Strano anche che i piloti delle squadre satellite non ne soffrano, per Bautista potrebbe influire il fatto di usare sospensioni Showa e non Ohlins. “Non ne sono così sicuro – commenta Casey - anche se so che sono ottime. Bradl ha le stesse nostre, forse il chattering insorge quando si spinge oltre un certo limite. Io e Dani lo avvertiamo nelle stesse curve”. Di fare una gara in difesa comunque non gli sfiora neanche il pensiero. “Anche a Estoril e a Le Mans avevo gli stessi problemi e non mi sembra che mi abbiano fermato” conclude sorridendo.

Dani PedrosaSe il canguro ha già prenotato un posto sul podio, anche il compagno Dani Pedrosa sa di potere essere della partita. Come il compagno di squadra, lo spagnolo si è concentrato sulla gara, conservando le gomme morbide per domani. “Con quelle si toglie quasi un secondo al proprio tempo” garantisce Dani, fidandosi e facendo un semplice calcolo il 7° posto di oggi con lo pneumatico soffice si poteva trasformare in un 1°. “Le gomme saranno fondamentali – spiega -  la gara sarà lunga e non penso che con le morbide si possa arrivare alla fine”. Domani lavorerà ancora sul passo e sul famigerato chattering che “avverto soprattutto nelle curve più lunghe, quelle dove si derapa di più. In gara solitamente è peggiore rispetto alle prove, dobbiamo ridurlo perché non infastidisca troppo”.

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