Valentino Rossi ha ragione quando dice che il ritiro di Stoner “cambia tutte le carte in tavola”. Honda perde il suo pilota di punta, il campione del mondo, quello capace di salire 19 volte sul podio su 20 gare disputate sulla MotoGP di Tokyo. “Non è stata per noi una sorpresa – ammette Shuei Nakamoto, vice presidente di HRC – abbiamo cercato di convincerlo in tutti i modi a ripensarci, ma è stato inutile. Rispettiamo la sua scelta”. I primi segni di insofferenza verso questo mondo Casey li aveva già mostrati alla fine della scorsa stagione: “ne abbiamo discusso a lungo – spiega – ci ha detto che voleva passare più tempo con la sua famiglia, in Australia. Ci ha fatto chiaramente capire che avrebbe voluto fare il minor numero di test possibile, oltre a quelli invernali. Lo abbiamo accontentato, abbiamo anche cancellato la maggior parte degli eventi promozionali che richiedevano la sua presenza”.
Non è bastato, il numero 1 ha detto basta e adesso iniziano i preparativi per la successione. “Inizieremo a parlare seriamente del 2013 con Pedrosa, non l’avevamo ancora fatto” afferma Nakamoto. Ma una porta potrebbe aprirsi anche per Valentino Rossi, quella chiusa tempo fa. “A questo punto tutto è possibile, dobbiamo pensarci su” sono le parole del vice presidente di HRC che valuta la possibilità di avere ancora due piloti di punta “ma dovrò parlarne direttamente con Honda Motor, ancora prima degli sponsor è lei l’interlocutore principale”. Non è esclusa neanche l’ipotesi di mettere sotto contratto Marquez, “ma questo dovreste chiederlo a Ezpeleta” risponde riferendosi alla regola che impedisce ai debuttanti in MotoGP di essere in un team ufficiale.
A sostenete la decisione presa da Stoner è Livio Suppo, direttore Marketing e Comunicazione di HRC e al fianco di Casey già dagli anni della Ducati. “Oggi ci ha insegnato una cosa speciale, che non si corre solo per i soldi – dice – Ha fatto come sempre di testa sue e merita rispetto. Non ho visto molti sportivi capaci di ritirarsi imbattuti, mi ricordo solo Pirmin Zurbriggen e Troy Bayliss prima di lui”. Pieno appoggio anche dalla sua squadra che l’ha seguito per tutta l’avventura in MotoGP. “Casey è un signore – sottolinea il suo capomeccanico Bruno Leoni – ci aveva anticipato già la sua decisione. Cosa succederà a noi non lo so, ma di una cosa sono sicuro: da oggi in poi Stoner cercherà di vincere ogni gara”.