Melandri: "Volevo essere il primo!"

Marco voleva dare la prima storica vittoria alla BMW e ci è riuscito su una pista amica

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“Questa è la mia gara” aveva detto Marco Melandri dopo la Superpole. Non erano parole al vento: il ravennate ci teneva ad essere il primo a far vincere la BMW in Superbike.

“Stava diventando un pensiero fisso che mi stava dando un'ansia particolare. Qui a Donington mi sentivo forte e ho provato a non pensarci, è stato l'atteggiamento mentale giusto.

Raccontaci il trionfo.

“Nelle prove sentivo bene la moto, ero veloce anche con le gomme soffici e messo molto bene sul passo gara. Ma sapevo che sarebbe stata difficile contro Haslam, Sykes e Biaggi. Per la verità mi aspettavo anche Checa, che aveva un gran passo. C'erano alcuni punti della pista dov'ero veloce io, in altri i miei avversari. A sei-sette giri ho capito che stava arrivando il momento decisivo, il piano era andare in testa e fare due giri giri a tutta. Ha funzionato alla perfezione.”

Chi è stato il più duro da piegare?

“Haslam qui era carico ma anche Biaggi andava a mille. C'erano un paio di curve dov'era velocissimo ed ad un certo punto ho pensato che volesse andare via. Ci ho dato dentro perchè non avvenisse.”

Infatti vi siete anche toccati?

“Non proprio toccati, non l'ho neanche sfiorato ma gli sono andato molto sotto e ho pensato che fosse giusto alzare il braccio sinistro per chiedergli scusa. Al tornantino Melbourne (era il giro 11 su 23, ndr) ha frenato un po' presto ma per resistermi ha allungato la frenata e io ho fatto lo stesso. Ho rischiato di prenderlo ma sono riuscito a fare la curva. Non è stata una manovra cattiva, né scorretta.”

Quanto è speciale questa vittoria?

“Per un sacco di motivi. Intanto perchè è stata una gara molto combattuta, mi sono divertito moltissimo a guidare la BMW e a giocarmela spalla a spalla con gli altri. Poi perchè ero convinto che Donington fosse una pista molto pro-Ducati. Inoltre perchè la vittoria era nell'aria ma nelle due gare precedenti avevamo avuto un pacco di sfortuna. Ad Assen ero davanti e mi aveva tradito la pioggia, anche a Monza saremmo stati molto veloci sull'asciutto. Finalmente ce l'ho fatta.”

Haslam e i tifosi britannici ci sono rimasti molto male però...

“Ho vissuto per alcuni anni proprio qui vicino, fino al 2009. Sono un po' di casa anch'io.”

Adesso puoi telefonare allo psicologo Ducati e dirgli che sei guarito.

“Non penso al passato in questo momento, penso che abbiate capito tutti che quando ho le moto che vanno, io vinco. Ho sognato questo momento, a volte i sogni si avverano. La moto può diventare il mezzo per realizzarli. E' una lezione anche per la vita di tutti i giorni.”

Dopo gara uno sei a soli 11 punti da Biaggi sempre leader. La BMW può puntare al Mondiale?

“La S1000RR comincia ad adattarsi bene ai circuiti, sta diventando una moto completa. Siamo partiti da molto lontano, risolvendo un problema alla volta. Devo un grandissimo grazie ai tecnici del mio team e a tutti gli ingegneri che lavorano a casa. Siamo forti.”

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