Meno male che esistono il chattering e l’indurimento ai muscoli dell’avambraccio, almeno Stoner può vincere senza dare distacchi troppo imbarazzanti agli avversari. Chi si aspettava che le mille e le nuove gomme offrissero più spettacolo in pista può guardare altrove. Tutto va come deve andare, prevedibile come il finale di Titanic. Valentino dice che va un po’ meglio, Casey si lamenta della moto e Lorenzo spera di sentire al più presto qualche vibrazione anomala, di quelle che ti danno mezzo secondo al giro. Meglio guardare alla Moto3, il cinghialino non arriva al traguardo ma comunque lotta e Antonelli è in crescita. La Gallia può essere terra di conquista.
IL BELLO – C’è la voglia di lasciare la casella vuota, perché di emozioni il GP del Portogallo ne ha offerte ben poche. Un po’ di immagini, in ordine sparso: il controllo da rodeo di Silva sulla sua BQR imbizzarrita in qualifica, i punti di Petrucci e Pirro in MotoGP, il modo in cui Stoner passa di traverso sui cordoli interni delle curve, i sorrisi delle ombrelline, la bagarre nelle classi minori.
IL BRUTTO – Alla vittoria di Fenati e a Iannone sul podio ci eravamo abituati senza alcuno sforzo. La domenica portoghese ci ha fatto risvegliare dal sogno. Niente champagne da stappare questo fine settimana, ci consoliamo con un bicchiere di porto per tornare fra le braccia di Morfeo.
IL CATTIVO – In Moto3 gli animi si scaldano sotto la bandiera a scacchi, qualche doppiato si mette in mezzo e Cortese e Vinales fanno a spallate. Lo spagnolo poi continua anche a gara finita, si chiama trance agonistica. Di solito finisce quando si sale sul podio.
L’asfalto nuovo non si mette per migliorare le condizioni della pista? Non qui, un po’ di pioggia e si inzuppa come una spugna, ci mette una vita ad asciugarsi e nasconde le macchie umide sotto il suo colore scuro. Misteri del bitume.
LA DELUSIONE – C’era una volta, neanche tanto tempo fa, un texano dai gomiti larghi, il viso imperturbabile e il polso pesante. Le prime due caratteristiche sono rimaste, l’ultima deve averla mangiato il lupo cattivo. Spies a Valencia aveva lottato fino all’ultimo metro con Stoner per la vittoria, adesso fa lo stesso con le CRT. Speriamo nel lieto fine, o almeno che ci sia una morale.
LA SORPRESA – Un weekend normale a volte stupisce, chiedetelo a Rossi & C. Niente colpi di testa, conigli dal cilindro o sacrifici a qualche dio pagano. Uno sporco lavoro che in qualche modo ha pagato, si riparte da 7, di questi tempi c’è da sorridere.
IL SORPASSO – Non gli è riuscito, ma quello di Pol Espargaro su Marquez all’ultimo giro andava provato. Il derby spagnolo ha infiammato gli animi e Marc si è trovato con una spina nel fianco ben fastidiosa. Nulla da segnalare invece in MotoGP, sembrava di vedere girare le automobiline della Polistil.
L’ERRORE – Lorenzo è diabolico, a Jerez ha sbagliato la gomma anteriore e all’Estoril brucia la frizione in partenza. Sul podio c’è comunque andato, ma anche ilì il gradino non era quello giusto.
Iannone butta via un podio con un lungo quando ormai aveva ripreso i 4 in testa. Il passo ce l’aveva, ma l’escursione fuori pista non ha aiutato. Sembra un replay della scorsa stagione, cambiate film per favore.
LA CONFERMA – Le nuove leve sono arrivate e per rimanere. Per un Fenati che incappa in una gara storta, c’è un Antonelli che si affaccia fra i grandi con un 6° posto. Negli ultimi anni eravamo un po’ preoccupati e stavamo pensando di fare di fare un corso accelerato di spagnolo, abbiamo cancellato l’iscrizione.
LA CURIOSITA’ – Avete mai visto la spalla di Edwards? Grazie a Twitter la potete guardare dall’interno. Texas Tornado è tosto come un marine e una piccola ferita di guerra non lo fermerà, vuole esserci già in Francia. Dal letto di ospedale propone anche un nuovo regolamento, “niente moto ufficiali, ogni Casa deve costruire dieci moto all’anno da vendere a un milione di dollari, centralina unica”, sembra un sogno, o forse è l’anestesia.
IO L’AVEVO DETTO – Lorenzo, poche settimane fa: “è la migliore M1 che abbia mai guidato”. Non più, “meno male che ci sono i test, dobbiamo migliorare”, ieri.