Stoner e Lorenzo giocano a carte coperte, sia in pista che al tavolo delle trattative. Ognuno a lodare la moto dell’altro sui campi di gara, evidenziandone i punti forti e a dire, tolta la tuta, che la prima scelta per il 2013 sia la squadra di cui già oggi portano i colori. “I soldi non sono l’unica cosa importante, serve avere una moto competitiva” ha affermato Stoner e ripetuto Lorenzo pensando alla prossima stagione. Entrambi stanno già trattando il rinnovo del contratto che scadrà a dicembre e le scelte dell’uno condizioneranno inevitabilmente quelle dell’altro. Le prestazioni di Honda e Yamaha non sono in discussione e difficilmente le cose cambieranno in peggio nei prossimi mesi, ma per riuscire a spuntare l’offerta migliore non conviene a nessuno dei due firmare subito.
Jorge e Casey sono le pedine più pregiate del mercato, gli unici due piloti che al momento possano garantire di lottare per il mondiale. Pedrosa, Spies e Dovizioso adesso non possono mettere sul piatto le stesse sicurezze, e se uno dei due decidesse di cambiare casacca l’altro lo seguirebbe. Così si studiano a distanza e assicurano che nulla cambierà, ma i prossimi mesi saranno caldi per il mercato. “Se devo descrivere la mia situazione ideale – ha detto il maiorchino – è quella di finire la mia carriera in Yamaha, con una moto che mi permetta di vincere gare e campionati. Sono fedele a chi ha puntato su di me in passato”. Questa la dichiarazione ufficiale, ma è strano che allo spagnolo non sia passata per la testa l’idea di ripetere la sfida vinta prima di lui da Stoner e Rossi, quella di vincere un campionato anche su un’altra moto. Jorge scuote la testa alla domanda, ma fa parte del gioco e lo diverte schivare le provocazioni dei giornalisti.
Meglio allora pensare in breve, alla gara di domenica perché “Estoril è una delle mie piste preferite, qui ho vinto la mia prima gara in MotoGP nel 2008 e mi sono ripetuto nei due anni successivi” ha sottolineato il maiorchino non celando quale sia qui il suo obiettivo. “Mi piace perché è un circuito tecnico e completo, con un lungo rettilineo dove scatenare i cavalli delle mille, frenate difficili e un buon grip” ha spiegato. Tutto quello che occorre per esaltare le doti di guida del maiorchino e la duttilità della M1. “Siamo sempre andati forte con questa moto – ha avvertito – sia nei test invernali che in gara e vogliamo mantenere questo livello. Punto alla vittoria, se non sarà possibile al podio”. Lunedì, poi, ci sarà una giornata di prove “utilissima per limare i nostri difetti, c’è sempre la possibilità di migliorare”.
Purtroppo per gli altri.