Jerez: il Bello, il Brutto e il Cattivo

L'Italia si consola in Moto3, Rossi vede la luce e arriva 9°, Stoner le stelle e 1°


A Jerez si fa e si beve un ottimo brandy, colore del caramello e dal sapore morbido che accarezza la lingua, senza nauseare. Non sappiamo se ne esista una bottiglia di 16 anni esatti, ma Romano Fenati alla sua seconda apparizione sul palcoscenico del mondiale ci è sembrato simile al nobile liquore. Nella cantina di Ascoli, insieme al nonno, si è preparato per anni a giocare fra i grandi e quando ci è arrivato ha scoperto che il grande è lui. Eravamo golosi anche di un'altra bevanda, sempre marchigiana, ma lì qualcosa è andato storto nella conservazione. Niente di irrimediabile ci hanno assicurato, si sta già lavorando e a Estoril proveremo a farne un nuovo assaggio. L’etichetta è tra le più quotate: Valentino Rossi in purezza affinato a Borgo Panigale.

IL BELLO – Casey Stoner non finisce mai di sorprendere, invoca gli spiriti dell’acqua quando per lui la pioggia è sempre stata piacevole come un controllo fiscale, gli dei non lo ascoltano ma vince ugualmente. E con un braccio solo. “Nelle curve a sinistra avevo qualche difficoltà, dovevo aiutarmi in uscita con tutto il peso del corpo”. Ordinaria amministrazione su una moto che sfiora i 300 CV su un kartodromo anabolizzato.

IL BRUTTO – Il tempo. In tre giorni si è passati dal freddo al caldo e dalle nuvole al sole un’enormità di volte.  In questi casi bisogna attrezzarsi, c’è chi ha scelto la tecnologia passando in rassegna fino a 20 siti di previsioni meteo differenti e chi con arti magiche dimenticate ha cercato di ingraziarsi le forze della natura. Alla fine, il cielo ha fatto di testa sua e tutti si sono dovuti adattare. Solo la Bridgestone non sembrava preoccupata, tanto le gomme intermedie non ci pensano neppure a farle.

IL CATTIVO – Il motociclismo è uno sport dove ogni tanto qualche contatto ci scappa, ma di solito fra i piloti in bagarre. Il finlandese Ajo invece durante la gara della Moto3 è finito fuori pista, non è stato a sentire le istruzioni impartitegli da un commissario di gara e gli ha anche  dato uno spintone che l’ha fatto finire a gambe all’aria. La Direzione Gara non ha però apprezzato questa vis agonistica e lo ha squalificato per il prossimo GP. Del commissario, invece, non si sa nulla.

LA DELUSIONE - Che fine hanno fatto gli italiani in Moto2? Li abbiamo cercati in ogni anfratto del circuito, ma si sono nascosti bene. Chi nei test invernali, chi in Qatar, ci avevano fatto vedere delle belle cose, poi si sono persi per strada. Adesso il GPS è puntato verso Estoril, noi vi aspettiamo là.

NickY Hayden nelle prime fasi di garaLA SORPRESA – Siamo dovuti andare a sfogliare gli annali per ritrovare una Ducati i prima fila, colpa della memoria, no occorre andare troppo indietro. Ultima gara del 2010 con Stoner. Ma vederci il solo Hayden ha aumentato di dubbi su cosa realmente succeda fra Rossi e la D16. Il ragazzo del Kentucky non ha risparmiato la manetta del gas per tutto il weekend, ma questa non è una sorpresa.

IL SORPASSO – Il più discusso, almeno da chi lo ha subito, quello portato da Dovizioso su Lorenzo nelle prime fasi di gara. “Un manovra disperata, da ultimo giro” l’ha bollata il maiorchino. Ma nessuno si è fatto male.

L’ERRORE – Gli spagnoli ultimamente con la scelta delle gomme non ne azzeccano una. Checa in SBK butta via una gara ad Assen, Lorenzo lo imita ma il disastro è più limitato. “Con la dura avrei vinto con distacco”, peccato che non si diano punti per le intenzioni.

LA CONFERMA – Sotto quel casco bianco sembrava esserci un pilota col doppio dei suoi anni. Fenati sportella in bagarre ed è lucido quando è solo. I complimenti gli arrivano dal gotha della due ruote, ma il cinghiale di Ascoli sa tenere la testa ben attaccata sulla spalle. Data la sua giovane età va ancora a liceo, noi però saremmo anche pronti a conferirgli la laurea.

LA CURIOSITA’ – Romano Fenati ieri aveva una scritta sulla sua moto: “Asta Regia”. Criptico il significato, ma siamo riusciti a risolvere il rebus. Il nome è quello di un’antica città, che sorgeva nei pressi di Jerez, occupata dagli antichi romani. Un po’ prima della nascita di Fenny quindi, ma la storia ama ripetersi e, al meno dal punto di vista sportivo, ieri lo stesso pezzo di Spagna è stata di nuovo terra di conquista per il popolo italico.

IO L’AVEVO DETTO – Sabato, Valentino: “l’assetto di Hayden l’ho già provato, col mio stile di guida non funziona”. Domenica, ancora Valentino: “ho usato un assetto simile a quello di Nicky e la moto va decisamente meglio”. Tutto chiaro? Sembra di no.

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