Hayden: in prima fila da gregario

Nicky: "in Ducati sono il numero 2 e ammiro Rossi perché non è cambiato"


È una Ducati a due facce quella che ha calcato il circuito di Jerez questo fine settimana. Da un lato, Valentino Rossi è sprofondato in abissi fino a poco tempo fa impensabili, accusando 3''4 secondi di ritardo dalla vetta, più di chiunque altro tra i piloti MotoGP e dietro anche alla CRT di De Puniet. Dall'altro, Nicky Hayden ha portato la GP12 in prima fila, mettendosi alle spalle addirittura il campione in carica Casey Stoner. Le condizioni anomale del circuito hanno contribuito a rimescolare le carte della classe regina, ma la Ducati, che mancava in prima fila dall'Estoril nel 2010, ha visto la luce nelle nuvole spagnole.

"Non mi aspettavo di andare così bene sul bagnato – ha detto 'Kentucky Kid' – Durante gli ultimi test, non eravamo andati così bene in queste condizioni. Sapevo di poter essere veloce sull'asciutto, perché avevamo alcune idee interessanti dopo le prove di un mese fa qui e ad agosto con la 1000 avevo girato in 1'39.1".

La Rossa di Borgo Panigale rimane però una moto difficile da interpretare, cosa che non è ancora riuscita al suo compagno Rossi nonostante diversi cambiamenti tecnici.

"Ho dovuto sicuramente cambiare il mio stile di guida per questa moto. La chiave è trovare un compromesso tra le modifiche da apportare alla moto e quelle da fare al proprio stile di guida, ma ogni moto è così. Il cambiamento più grande l'ho avvertito quando sono passato dalla Honda 800 alla Ducati 800".

Sembra comunque che la pioggia aiuti a far crescere i primi frutti del lavoro dei tecnici bolognesi.

"Quest'anno l'elettronica ci aiuta molto sul bagnato. Ieri avevo qualche problema all'erogazione – mi sembrava di guidare una moto a due tempi, mentre oggi era molto più morbida. Poi le gomme vanno in temperatura più facilmente e ti danno molto feedback".

È abbastanza per puntare al podio?

"In condizioni di pista asciutta è difficile, ma sul bagnato tutto è possibile. Sarà importante partire bene. Al Mugello abbiamo provato alcune novità alla frizione che potrebbero darci una mano in questo senso".

Il campionato è appena cominciato, ma Hayden sembra avere fiducia nel rivoluzionario progetto GP12.

"Con il nuovo telaio siamo in grado di seguire un metodo di lavoro più efficiente. A volte non testiamo tutto, ma riusciamo ad essere molto chiari riguardo al materiale che proviamo. Poi un ottimo capo-tecnico. Ovviamente ci sono alcuni problemi che non si possono sistemare e bisogna guidarci sopra. Credo che la GP12 sia la Ducati migliore che abbia mai guidato, sicuramente è quella col motore più veloce e col maggior potenziale. Quando fai dei cambiamenti, li puoi sentire. In passato dovevamo stravolgere le cose per ottenere reazioni diverse dalla moto. Dobbiamo ancora capire il vero potenziale di questa moto e questo telaio prima di chiedere ulteriori aggiornamenti".

Non sembra essere dello stesso avviso Rossi che finora, nonostante il soprannome di 'Dottore' ha cercato invano la cura ai mali della GP12. Da collega, Hayden è forse colui che meglio conosce il nove volte iridato, avendoci diviso il box anche ai tempi della Honda.

"Onestamente, non so che problemi abbia. Ne ho abbastanza da parte mia dei quali preoccuparmi. Comunque, Valentino ieri era molto veloce sul bagnato. In queste condizioni, con un mix di asciutto e bagnato, è facile accumulare un distacco importante. Lui ha molto talento, e presto tornerà davanti. Forse anche già domani, soprattutto se si correrà sul bagnato".

C'è però chi afferma che Rossi abbia perso lo smalto di un tempo.

"Quando ero in Honda con Valentino era una situazione diversa. Avevo solo 21 anni, e poi si poteva fare la differenza più facilmente. Ora le moto sono molto più sofisticate e abbiamo molte più opzioni. Ma Valentino mi sembra lo stesso di allora. È una cosa che ammiro, le vittorie non lo hanno cambiato".

Che tipo era invece Stoner?

"Il primo aggettivo che mi viene in mente su Casey è 'veloce'. Andavamo d'accordo. Il primo anno da compagni è stato il migliore. Ha provato ad aiutarmi e mi ha dato molti consigli. Quando nel 2010 l'ho battuto o eguagliato in qualche occasione, il nostro rapporto è leggermente cambiato, ma c'è sempre stato rispetto".

Qual'è dunque il ruolo di Hayden nella missione Ducati nel motomondiale?

"In Ducati sono il numero 2. Faccio richieste solo per i problemi principali; so che non posso modificare ogni piccolo dettaglio, ma ho il dovere di essere molto chiaro sulle mie esigenze".

Che cosa porta in serbo il futuro?

"Non ho ancora pensato al rinnovo del contratto. Mi piace stare qui, e sono ancora convinto di poter vincere su questa moto. Ovviamente, dopo aver vinto un titolo mondiale, non è facile tornare a lottare e farlo con la stessa convinzione a ogni gara. Ma non è così male. Anzi, vincere ti da solo una motivazione in più per tornare a farlo".

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