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Il primo gran premio della stagione in Qatar ha confermato gli indizi dei test invernali: dopo una stagione sottotono, la Yamaha è tornata ai livelli di competitività degli ultimi anni. La cilindrata piena sembra giovare particolarmente alla casa di Iwata, che ha dimostrato di non avere nulla da invidiare alla Honda. Anzi, secondo il campione in carica Casey Stoner le due moto praticamente si equivalgono.
"Ho osservato la Yamaha da vicino, e mi sembra che abbia un comportamento molto simile alla Honda – ha detto Stoner in un'intervista di Matthew Birt su MCN – Da piloti, questo facilita il nostro compito, perché quando osserviamo delle somiglianze è più facile avvicinarsi e passare in alcuni punti".
Secondo l'australiano, rispetto alla 800, la nuova M1 1000 avrebbe sacrificato qualcosa in percorrenza di curva per migliorare in accelerazione, da sempre uno dei punti di forza della RC213V.
"Jorge ha meno velocità in curva che in passato, ma ha guadagnato in accelerazione. Riesce anche a staccare in maniera più decisa. Soprattutto, ho notato che la Yamaha non soffre il chattering, anche se resta da vedere come si comporterà su piste diverse".
Nonostante i progressi della concorrenza, Stoner non sembra particolarmente preoccupato.
"In Qatar sembravano inarrestabili sul passo, ma noi ci siamo mostrati in una luce peggiore di quanto sia realmente. Abbiamo ancora del lavoro da fare, ma anche con una moto non perfetta ero in grado di vincere la prima gara. Non c'è motivo di preoccuparsi almeno che non ci sia un distacco marcato. Al momento invece, credo che tra Honda, Yamaha e Ducati non ci sia una grande differenza".
Quando alla moto di Borgo Panigale, il cronometro non ha per ora dato ragione all'australiano. Certo, lui conosce bene la Desmosedici. Forse le sue parole saranno un ulteriore motivazione per gli uomini in Rosso, in disperato bisogno di segnali positivi.
