Costa: il Sic ci ha insegnato a vincere

A Imola il dottore per i 40 anni di carriera e il libro "La vittoria di Marco"


Quarant’anni vissuti tra i circuiti di tutto il mondo, in una famiglia allargata con tanti figli, i piloti, e un solo padre, Claudio Costa. Il dottorcosta per tutti, scritto così, tutto attaccato perché quel titolo insieme al cognome è diventato un simbolo, un marchio di cui andare fieri. Come la Clinica Mobile, ospedale a cui sono cresciute le ruote per inseguire ogni fine settimana chi della velocità ha fatto la sua vita e ogni volta che scende in pista realizza il suo sogno.

Quarant’anni passati tre gioie esaltanti e dolori crudeli” dice il medico del motomondiale, che per festeggiare l’anniversario ha scelto il circuito di Imola, teatro delle imprese degli eroi a motore fortemente voluto dal padre Checco. Per la sua festa ha voluto intorno a sé i suoi amici più cari, quei piloti a cui ha salvato la vita. Ferrari, Uncini, Coulon, Lucchinelli, Reggiani, Catalano, Lega, Locatelli, seduti simbolicamente su delle balle di paglia, “le stesse che li hanno salvati prima del mio arrivo” scherza Costa. Sono lì per portargli i proprio auguri e ringraziarlo per avere dato loro una seconda possibilità: “in un ipotetico passato alternativo senza Claudio, io e tanti altri con me oggi non saremmo potuti essere qui e mi sarebbe dispiaciuto molto” ha espresso Reggiani con una battuta il pensiero di tutti.

Il circuito del Santerno è stato anche il teatro per presentare anche l’ultima fatica letteraria del dottor Costa, 'La vittoria di Marco', dedicata a Simoncelli. Un libro in cui la vita di Claudio si intreccia con quelle dei piloti, con le sfide combattute assieme e spesso vinte. Loris Capirossi, Mick Doohan e Alex Zanardi, fra gli ispiratori dell’opera, sono seduti sul palco, i due Marco, Simoncelli e Pantani sorridono dalle foto attaccate alla pareti. “Questo libro era nato con un altro nome, ‘Il sogno del dinosauro’ – spiega Costa – ma una settimana e un giorno dopo averlo consegnato all’editore Marco è morto. Un fatto che mi ha sconvolto, sono tornato a scrivere per cercare di trovare il significato della morte”. Una compagna silenziosa, sempre presente: “finalmente ho capito quello che mi è sempre sfuggito – rivela Claudio – La morte non è una nemica, quella è la noia, ma un’avversaria. E’ ciò che ci rende realmente vivi, un’amica che dà la possibilità di rendere autentica la vita, come ha fatto Marco”.

Gli ospiti presenti a ImolaNon è stato l’unico insegnamento perché Costa ha riscoperto anche uno dei cardini di tutta la sua vita: “dopo quella di mio padre e quella dei piloti, ho trovato una nuova famiglia: quella dei Simoncelli. Ho sentito quei valori, ho rivisto quella sorgente da cui nascono ragazzi speciali”. Paolo Simoncelli prende la parola, quasi con imbarazzo per tanta attenzione: “abbiamo scoperto quanto la gente amasse Marco e soprattutto i ragazzi più giovani lo considerano un eroe, perché è il simbolo di chi insegue sempre il proprio sogno. Siamo orgogliosi di averlo aiutato a realizzarlo, le immagini che vediamo di lui, lo mostrano felice”.

Quarant’anni e ancora la voglia di imparare da chi lo considera una sorta di angelo custode. “Quelli li incontreremo in paradiso, per adesso io sono sicuro di avere un Claudio custode” lo descrive Locatelli. Tutto è nato il 21 aprile del 1972 “dal sogno di mio padre e quando è mancato ho voluto continuarlo” dice il medico. La Prima Clinica mobile è invece comparsa nel 1977, oggi è alla sua quinta incarnazione, mentre la terza poco tempo fa è stata portata in Senegal, per il progetto Roadway for Africa, ed è stata donata al Ministero della Salute. Ha iniziato una nuova avventura e ora porta cure e speranze a chi ha più bisogno.

Il libro Ci siamo conosciuto quando ero poco più di un bambino e avevo già le ossa rotte – ricorda Loris CapirossiClaudio non è il mio dottore, è un mio amico, nel corso della vita cambiano tante cose ma le persone vere, come lui, rimangono”. Anche Alex Zanardi non è voluto mancare, “la vita di tutti noi sarebbe diversa senza di lui”, come Mick Doohan, “non ho esitato un attimo ad accettare l’invito”. Fuori dalla sala rombano i motori delle auto, l’applauso più sincero per il medico dei piloti: “volevo scrivere qualcosa che rispecchiasse la mia filosofia di vita, quelle emozioni che non voglio che si estinguano come è successo al mondo dei dinosauri”. La presenza di tanti amici è piloti è la dimostrazione che anvhe questo sogno può essere realizzato.

E’ possibile acquistare il libro “La vittoria di Marco e il folle sogno del dinosauri: eroi, non estinguetevi”, edito da Fucina, direttamente dal sito della Clinica Mobile.

Nel gruppo si riconoscono Paolo Simoncelli, Costa, Zanardi, Capirossi, Reggiani, Catalano, Dooham, Gresini, Lucchinelli, Bianchi, Uncini, Lega, Coulon, Locatelli, Ferrari

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