Pernat e Suppo: 'DucAudi' è promossa

I due manager concordi: "l'acquisizione di Ducati da parte di Audi è positiva"


Ducati è ufficialmente passata di mano, da quelle dell’Investindustrial di Andrea Bonomi (che a sua volta era subentrato al Texas Pacific Group nel 2006) a quelle di Audi, controllata del Gruppo Volkswagen. Cosa cambierà a Borgo Panigale è ancora presto per dirlo, ma il rilancio a cui è stata sottoposta la Lamborgini dopo l’acquisizione da parte della Casa dei quattro anelli nel 1998 fa ben sperare per il futuro della Rossa bolognese, che nell’ultimo anno si è confermata come un’azienda in piena crescita.

Livio SuppoI più nazionalisti si sono rammaricati del fatto che un pezzo della storia italiana sia “diventato tedesco”, ma Livio Suppo, attuale direttore marketing e comunicazione HRC con un importante passato in Ducati, è di tutto altro avviso.  “Non vedo assolutamente nessun problema nel fatto che Volkswagen abbia acquistato Ducati – afferma il manager torinese - soprattutto perché stiamo parlando di un gruppo industriale e non finanziario, sono molto contento per loro. Penso che sia stupido nel 2012, con l’Europa ormai unita, farsi degli scrupoli perché i capitali dietro a un’azienda siano tedeschi piuttosto che italiani, tanto più che solo qualche anno fa erano americani”.

Se Suppo adesso è un uomo Honda, lo legano ancora affetto e simpatia alla Casa bolognese che conosce molto bene e con cui ha vinto titolo piloti e costruttori nel 2007, con Stoner sulla Desmosedici. “Andrea Bonomi in questi anni ha dimostrato di avere avuto un’ottima mentalità, ha investito su Ducati e ha accresciuto il valore del marchio – spiega - e ha permesso a Domenicali e alla sua squadra di  svolgere un ottimo lavoro sia per quanto riguarda l’aspetto produttivo che quello sportivo, non bisogna dimenticare che il titolo conquistato in MotoGP è stato sotto la sua gestione”. In molti si chiedono come e se cambieranno le priorità in ambito sportivo dopo l’acquisizione, Suppo non si sbilancia: “dall’esterno è impossibile saperlo – sottolinea - Audi ha un grande tradizione nelle corse, sia per quanto riguarda i mezzi derivati dalla serie, nei Rally, che per i prototipi, nella 24 Ore di Le Mans, questo dimostra che i suoi vertici sono appassionati di competizioni. Mi auguro che Ducati avendo alle spalle un gruppo così importante possa guardare al futuro con più tranquillità. Il campionato MotoGP è in un momento difficile dal punto di vista economico e, almeno sulla carta, adesso potrà superarlo più facilmente, non dovendo dipendere solamente dalle sponsorizzazioni”.

Carlo PernatL’ottimismo del torinese è condiviso anche dal genovese Carlo Pernat, molto vicino a Ducati essendo direttore sportivo del team Pramac che corre in MotoGP con le moto bolognesi. “Vedo solo aspetti positivi da questa acquisizione, sia per quanto riguarda l’aspetto tecnologico che per quello finanziario – esordisce – Bonomi ha fatto molto per la Ducati ma è un finanziere, logico che le sue competenze e la sua passione siano diverse rispetto a quelle di un industriale, come sono stati Beggio o Castiglioni per esempio”.

L’ingresso di Audi è arrivato al momento giusto: “Ducati lo scorso anno per quanto riguarda la produzione è cresciuta ma aveva bisogno di un partner sia dal punto di vista tecnico che finanziario – afferma – Per fare investimenti importanti ormai c’è bisogno di un grande gruppo alle spalle e di meglio non poteva trovare”. Pernat dal punto di vista sportivo non si aspetta grandi cambiamenti: “non credo che si modificherà la direzione presa – afferma – Bisogna considerare che l’impegno sportivo è un’appendice per un’azienda e la MotoGP non fa vendere più o meno moto, forse la Superbike influisce di più in questo senso. Basta guardare alla scorsa stagione, a fronte degli scarsi risultati nel campionato prototipi le vendite sono aumentate. Comunque anche per quanto riguarda le competizioni l’ingresso nell’orbita Audi è positiva, significa avere più possibilità di investimento anche in questo campo e acquisire tecnologie molto avanzate”.

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