I riflettori sono ormai spenti sul circuito di Losail in Qatar. Come succede ai ragazzini al risveglio dopo una lunga notte di sano divertimento, le emozioni vengono elaborate e intrecciate una volta che il cuore rallenta il battito. Chiudendo un lungo inverno, il GP nel deserto era carico di aspettative e ha lasciato tracce importanti in vista del ritorno del motomondiale in Europa. Ad analizzarle, l'ex-campione delle 500 Kevin Schwantz.
"Credo che sia stato un GP sorprendentemente spettacolare, considerando che era il primo della stagione – ha scritto Schwantz su Superbike Planet – Di solito, la prima gara è dominata da chi ha trovato la migliore messa a punto durante i test invernali, con gli altri costretti a colmare il divario successivamente, ma non questa volta. MotoGP e Moto2 hanno offerto un bello spettacolo, e anche la Moto3 ha mostrato delle belle battaglie. In MotoGP, tre piloti erano in lotta per la vittoria a tre giri dalla fine. Solo all'ultimo giro Stoner ha ceduto, perdendo terreno. Prima di riprendere Stoner, Lorenzo poteva accontentarsi del secondo ma la vicinanza di Pedrosa gli ha dato lo stimolo giusto".
Quella di Lorenzo era solo la prima stoccata nella battaglia per il titolo, ma ha mandato un segnale importante a Stoner e alla Honda.
"La gara di Lorenzo mi ha ricordato quella del Mugello l'anno scorso. Non credevo potesse restare con le Honda fino in fondo, ma Jorge mi ha contraddetto. Credo che abbia preso la sconfitta dell'anno scorso come qualcosa di personale, e ha molto spirito combattivo".
Valentino Rossi invece è sembrato particolarmente a secco di risorse sulla Ducati, non solo a livello tecnico ma anche psicologico. Il linguaggio del corpo del 'Dottore' nel dopo-gara era quello di un pugile al time-out dopo una ripresa massacrante. In molti si domandano se riuscirà a tornare sul ring o se l'asciugamano verrà gettato anzitempo sul tappeto.
"Valentino ha detto di non riuscire a guidare la Ducati, ed è un'affermazione grave. Ma non riesco a immaginarmi Rossi alzare bandiera bianca. Credo che altri fattori giochino un ruolo più importante nel cuore e nella mente di Valentino rispetto alla moto, soprattutto la cattiva sorte che ha colpito Marco Simoncelli la scorsa stagione e il fatto che, da un anno a questa parte, non si sia trovato in lotta per la vittoria".
"Come pilota, puoi occasionalmente farti una ragione di esserti qualificato in terza o quarta fila e dirti che, contro ogni probabilità, riuscirai a fare una buona partenza e restare nel gruppo di testa fino alla fine. Ma accumulare una delusione dietro l'altra durante una stagione e cominciare la seguente più o meno nelle stesse condizioni rende difficile continuare a sorridere e tenere la testa sulle spalle. Credo che Rossi abbia molto lavoro da fare, specialmente perché il suo compagno di squadra è molto più competitivo. Hayden ha fatto una gara di tutto rispetto, mostrando che la Ducati è migliorata rispetto all'anno scorso, ma Valentino ancora non riesce a 'sentirla'. Credo che lo spirito da pilota sia ancora parte di Rossi. Spero che Burgess e la Ducati riescano a trovare un assetto che ripristini la fiducia di Valentino e ponga le fondamenta per il suo ritorno ad alto livello. Bisogna dare a un pilota ciò di cui ha bisogno per correre, non solo quello che dice il computer".
Nell'attesa del ritorno di Rossi, in Dorna cercano disperatamente di trovare un erede del nove volte iridato. Tra i candidati principali, almeno per età e risultati, c'è Marc Marquez. La giovane promessa spagnola ha sorpreso tutti, vincendo al ritorno da un lungo infortunio all'occhio, ma ha anche attirato su di sé qualche critica per il sorpasso su Luthi, per il quale ha rimediato un'ammonizione dalla direzione di gara.
"Ci siamo tutti chiesti quale fosse la condizione di Marquez dopo l'inverno. Viste le voci che continuasse ad avere problemi agli occhi e che non sarebbe più tornato ad alti livelli, è stato bello vederlo lottare per la vittoria. Ha commesso qualche errore, ma ha sempre rimediato. Direi che è al 95% al momento. Però bisogna anche rispettare i propri avversari. Marquez ha tagliato fuori Luthi senza prima averlo superato completamente, facendogli perdere punti preziosi. Avrebbe potuto causare un incidente assolutamente evitabile. Comunque, in Moto2, ho notato molto più rispetto tra i piloti rispetto alle gare passate. Spero che continuino su questa tendenza".
Con il deserto alle spalle, lo sguardo è già puntato sull'Andalusia. Che sorprese ci riserverà Jerez? Scriveteci QUI.