Ducati: male con Vale, bene con Nicky

Nicky e Barbera mostrano un miglioramento rispetto al Gp del Qatar 2011


La prima gara della stagione, in Qatar, ha mostrato una classica con le gerarchie ribaltate in casa Ducati. Migliore degli uomini in rosso è stato Hayden 6°, quello a cui “un risultato del genere può andare bene”, e il secondo Barberà 9°, “uno il cui solo obiettivo è starmi davanti, non importa la posizione” per usare le parole di Rossi. Con Abraham non arrivato al traguardo, l’ultimo è stato il Dottore. La prima punta scalzata da due mediani, con Valentino andato su tutte le furie che ha accusato: “non è cambiato niente dallo scorso anno, anzi andiamo peggio” e il risultati per quanto lo riguarda gli danno ragione, dodici mesi fa aveva finito la gara settimo.

In Qatar le mille sono andate più piano delle 800, Stoner non ha ripetuto i tempi in qualifica e in gara del 2011 e Lorenzo è stato più veloce di se stesso solo nell’ultima decisiva sessione di prove cronometrate. Chi si aspettava che i CV della cilindrata piena facessero la differenza sul lungo rettilineo di Losail ha dovuto ricredersi, ma le condizioni della pista e le nuove gomme hanno fatto la differenza. Se le prime della classe non hanno brillato, difficile aspettarsi meglio dai ripetenti, ma non sempre le cose vanno come ci si immagina. Rossi non ha detto il falso, lui è peggiorato sulla Desmosedici e di molto, più di un secondo in qualifica e nel giro veloce e di quasi 23 in gara, ma Nicky ed Hector sono andati in controtendenza.

A conftonto i dati dei GP del Qatar 2011 e 2012

L’americano sul giro secco in prova, ha migliorato la sua prestazione di più di 2 decimi, un risultato tanto più importante considerando che gli altri invece hanno fatto peggio, Lorenzo escluso. Sul tempo totale della gara c’è stato invece un peggioramento superiore a quello di Lorenzo, mentre il dato di Stoner è falsato dai guai fisici, ma bisogna sottolineare che Hayden è stato in bagarre con gli altri piloti per tutta la gara e ha commesso anche qualche errore, due aspetti che hanno influenzato il tempo finale. Leggermente più lento il suo giro veloce, ma in linea con i piloti Honda e Yamaha. Anche le prestazioni di Barbera sono interessanti, ed Hector non dispone neanche degli ultimi aggiornamenti. Molto peggio in qualifica ma più veloce nel giro singolo in gara, inoltre lo spagnolo mostra un peggioramento sul tempo totale di circa 2 secondi, lo stesso patito da Jorge che ha decantato per tutto l’inverno i passi avanti fatti dalla sua Yamaha.

Che la GP12 non sia ancora una moto vincente nessuno lo mette in dubbio, ma non sembra neanche essere un progetto disastroso. Ducati ha accontentato negli scorsi mesi Valentino in tutti i modi, prima ad Assen con la GP11.1  (la prima versione della GP12 poi abbandonata con motore 800), poi ad Aragon con il monoscocca in alluminio e infine nei test di Valencia con la prima versione della D16 con il telaio perimetrale, ulteriormente modificato per l’inizio della stagione. Un marcia forzata senza tregua per una rivoluzione che ha comunque bisogno di tempo, chiedere alla Honda che prima di azzeccare la ciclistica della RCV nel 2010 ha fatto ben 6 telai per di più utilizzando una tecnologia che conosce benissimo.

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