Ducati, un altro problema: il limitatore

Preziosi contrario alla soluzione proposta al posto della centralina unica


Il regolamento della MotoGP è in continuo cambiamento, e le carte in tavola sembrano destinate a essere mescolate ancora a lungo nel paddock del motomondiale – almeno fino a quando finirà la recessione che ha colpito duramente questo sport e l'intero mercato delle due ruote. Il braccio di ferro tra Dorna e case costruttrici coinvolge diversi punti, ma probabilmente nulla ha diviso gli animi come la proposta di introdurre una centralina unica (come peraltro accade da quest'anno in Moto3).

Portata al tavolo delle negoziazioni come ulteriore soluzione per abbassare i costi, questa ipotesi ha fatto storcere il naso ai costruttori, Ducati in primis, che usano la MotoGP come importante banco di ricerca e sviluppo di tecnologie che verranno poi trasferite, con i dovuti aggiustamenti, sulle moto di serie. Nella difficile ricerca di compromessi, questo rifiuto univoco da parte della MSMA (associazione che riunisce le case costruttrici) potrebbe però essere usato dalla Dorna per introdurre un'altra clausola che cambierebbe ulteriormente le carte di quel mazzo multicolore che è il regolamento della classe regina: un limitatore di giri del motore.

"Un limitatore di giri da solo ridurrebbe drasticamente i costi e livellerebbe le prestazioni, lasciando comunque i costruttori liberi di sviluppare le proprie centraline – ha detto Mike Webb, nuovo direttore gara Dorna, su GP WeekAl momento è la capacità di serbatoio a limitare le prestazioni delle moto. Ma le case hanno imparato a sviluppare motori molto compatti, e le velocità di punta restano molto elevate".

Stando alle indiscrezioni del paddock, il valore massimo sarebbe fissato intorno ai 15mila giri. Tra i contrari  compare Filippo Preziosi, la cui Ducati a distribuzione desmodromica raggiunge regimi ben più alti.

"La moto che abbiamo non sarebbe competitiva con un regolamento diverso", ha dichiarato, alludendo al fatto che ridisegnare un motore aumenterebbe sensibilmente i costi invece che ridurli.

Come già successo nel caso del peso minimo dei prototipi, la Dorna è pronta a sfruttare ogni accenno di frattura ideologica all'interno della MSMA per dare la propria impronta al regolamento.

Cambiare è senza dubbio necessario, ma non si può nemmeno procedere per prove ed errori. Serve stabilità per attirare il maggior numero di costruttori (e sponsor) possibile.

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