Antonelli e Fenati: fratelli d'Italia

Romano e Niccolò: "in pista ci rispettiamo, fuori siamo grandi amici"


Romano Fenati è il più vecchio, Niccolò Antonelli  il più giovane ma a separare le loro due date di nascita è solo poco più di un mese. Sedici anni appena compiuti, il 15 gennaio il primo e il 23 febbraio il secondo, le due nuove speranze italiane sono al debutto nel motomondiale, dopo essersi spartiti i due campionati in cui hanno corso lo scorso anno: Fenati ha vinto l’europeo 125, Antonelli l’italiano. Tre giorni fa hanno incominciato la loro nuova sfida con l’incoscienza e l’allegria della loro età e si sono subito messi in mostra. Fenati ha piazzato ieri sera  la FTR del team Italia al secondo posto, Antonelli la Honda del team Gresini al 10°.

Le ossa se le sono fatte entrambi sui campionati minimoto. “Mio nonno ha incominciato a portarmi in pista quando avevo pochi anni e a 7 ho fatto la mia prima gara” racconta Romano, che ha un cane di nome Jim “come Redman, una leggenda, mi piace vedere le gare dei grandi dei passato in tele. Quelle erano le vere gare, si partiva con un camion che faceva da letto e officina. Non avrei nessun problema a farlo, anzi per venire a correre qui avrei anche dormito in tenda in circuito, mi sarebbe piaciuto”. Dei piloti in attività il riferimento dell’ascolano è invece Valentino Rossi: “è tuttora il mio idolo e non sopporto adesso venga attaccato, sta facendo un gran lavoro” dice Fenati, che non è riuscito però ancora ad incontrarlo nel paddock. “Sarebbe un bel regalo conoscerlo dopo la mia prima vittoria in un GP”.

Anche Antonelli ha i suoi preferiti: Marquez, “un punto di riferimento”, e  Schwantz. “Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando ho partecipato alla Red Bull cup, ci dava i suoi consigli, mi è piaciuto molto”. Quest’anno al suo fianco avrà altri due ex piloti, Fausto Gresini ed Ezio Gianola. “Ezio è un amico e un prezioso consigliere – dice il pilota di Cattolica –viene a vedermi a bordo pista e poi mi aiuta a correggere i miei errori, devo ancora migliorare le mie traiettorie. Anche Fausto viene sempre nel mio box, cerca di tranquillizzarmi, l’ambiente è bellissimo, quello che avevo sempre sperato”.

Romano e Niccolò, rivali in pista sono amici una volta tolto il casco e neanche le battaglie di cui sono stati protagonisti lo scorso anno ne hanno intaccato il rapporto. “In pista ci rispettiamo, nessuno farebbe una scorrettezza all’altro" dicono in coro. “Romano è veramente un ragazzo simpatico e leale, come pilota riesce a essere velocissimo dopo pochi giri, una gran dote – spiega Niccolò – e quello che succede in pista fra noi, lì rimane”. Stesso pensiero per Fenati: “quando ho perso il campionato italiano per pochi millesimi abbiamo risolto tutto con una stretta di mano e un sorriso. Mi piacerebbe essere in squadra con lui e sono sicuro che quest’anno, se ci sarà bisogno, ci aiuteremo l’un l’altro”.

Più estroverso e “casinista” il marchigiano, riservato e riflessivo il romagnolo, sembrano il diavolo e l’acqua santa,  però Romano avverte: “Niccolò sembra uno tanto tranquillo, ma fa sempre un sacco di scherzi”. Vanno ancora a scuola, “tutto bene” è il loro striminzito commento e fanno una vita normle, fra amici e motorini più o meno in regola col codice. Quando non corrono si allenano: “quella è la parte più faticosa, quella che assomiglia più a un lavoro – ammette Antonelli – mentre quando sono in moto è sempre un grande divertimento”.

Catapultati nel mondiale dimostrano già di essere maturi e non si pongono obiettivi realizzabili: “mi piacerebbe andare sempre a punti” dice il pilota del team Gresini, “punto a essere il migliore tra i debuttanti” gli fa eco quello del team Italia. Non hanno logicamente fretta e vogliono percorrere il corsus honorum passo dopo passo: “incominciamo a vincere il primo titolo iridato poi vedremo, sarebbe bello vincerne uno in ogni categoria” rispondono all’unisono.

Articoli che potrebbero interessarti