Ioda: siamo noi la vera CRT

L'ingegnere di pista Paolo Biasio racconta la sfida del team ternano


Dopo aver compiuto tre giorni di test privati in compagnia di alcune CRT, la Ioda di Danilo Petrucci è scesa in pista per tre giorni di test MotoGP a Jerez. Danilo Petrucci si è piazzato esattamente a metà dei nove piloti CRT in griglia, con il 18º tempo assoluto. La CRT ternana è l'unica nello schieramento del motomondiale che utilizza un telaio a traliccio.

"Questo tipo di design offre molti vantaggi quanto a tempi di sviluppo e modifiche, peso, e costi – ha commentato l'ingegnere di pista Paolo Biasio – Non abbiamo ancora trovato il limite tecnico di questa soluzione, anche se può darsi che con il progressivo abbassarsi dei tempi emergano dei problemi. Però l'abbiamo comparato a quello in alluminio dell'Aprilia Superbike, con buoni riscontri cronometrici".

Come Giovanni Sandi, ex-capotecnico di Max Biaggi in SBK, Biasio fa parte del gruppo di tecnici che hanno lasciato la casa di Noale per imbarcarsi nel progetto Ioda CRT. "Dopo 12 anni in Aprilia, c'era staticità nell'ambiente. Ho sentito la necessità di un progetto avvincente. Ioda ha interpretato il regolamento CRT nel modo più corretto, costruendo una moto da zero a partire da un motore di serie e progettando una squadra e una struttura".

Il riferimento ad alcuni concorrenti è evidente.

"Non è corretto definere le ART o la Suter BMW come vere CRT. Dietro alle moto c'è un reparto corse di grandi dimensioni, che manda tecnici in pista per seguire la messa a punto della moto".

A prescindere dalle definizioni, l'intera categoria CRT è ancora lontana dal porsi come minaccia concreta al dominio dei prototipi. La competitività di queste moto dipenderà anche, e molto, dai cambiamenti che la Grand Prix Commission deciderà di apportare al regolamento del motomondiale negli anni a venire.

"Trovo strano che, ad oggi, il regolamento non sia ancora fissato per il 2013. Quest'anno abbiamo fatto il massimo per essere presenti, gettando le basi per il nostro futuro. Ma, sia per lo spettacolo che per l'interesse economico dei team partecipanti a questo progetto, serve un regolamento chiaro, che consenta alle CRT di stabilire chiaramente un budget e avvicinarsi ulteriormente alle MotoGP".

Nel tentativo di assottigliare la forbice che attualmente divide MotoGP e CRT, il team Ioda ha portato varie novità tecniche ai test di Jerez.

"Abbiamo un nuovo step di motore da provare rispetto a quello simile ad una preparazione stock che abbiamo usato nei test privati. In particolare, abbiamo rivisto il biellaggio, rapporto di compressione, valvole, asse a camme, e condotto di aspirazione. Ma sicuramente non siamo ancora all'altezza della categoria, avendo una potenza intorno ai 200cv cavalli".

Basti pensare che il motore sull'Aprilia SBK di Biaggi ha circa 20 cv in più.

"Visto il contingentamento dei propulsori, che prevede l'uso di 12 motori su un arco di 18 gare, un motore deve fare circa 1000 km prima di una nuova punzonatura, il che ci impossibilita a usarne la massima potenza disponibile".

Anche telaio ed elettronica sono stati aggiornati. "Abbiamo cambiato la progressione del link, che ora fa lavorare diversamente il posteriore, oltre a qualche aggiornamento a livello di elettronica. In questo momento è quella di base dell'Aprilia Superbike, che però è molto evoluta. Poi abbiamo finalizzato il design carena e serbatoio".

La moto ternana ha soprattutto bisogno di macinare giri in pista. Per questo, serve anche la clemenza del meteo, che minaccia di porre fine anzitempo agli ultimi due giorni di test prima dell'inizio del campionato.

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