Avrebbe voluto festeggiare in un altro modo il suo ventiseiesimo compleanno Andrea Dovizioso, ma un fastidioso mal di stomaco non gli ha consentito neanche di gustarsi la torta preparata dalla sua squadra. Per questo motivo ha chiuso la giornata in anticipo, con l'ottavo tempo. I tre giorni a Jerez sono un banco prova importante per il forlivese, che ha la possibilità di provare la M1 su un circuito completamente diverso da quello di Sepang. “Questa notte ho dormito male e ho provato nausea per tutto il giorno – ha spiegato – non sono certo le condizioni migliori per guidare, o forse è solo perché da oggi sono più vecchio” ha scherzato.
A rallentarlo oltre la condizione fisica anche la confidenza con la Yamaha non ancora al 100%. “E’ normale, l’ho guidata solo in una pista veloce, già normalmente arrivare qui dalla Malesia è un piccolo shock – ha sottolineato – ancora di più per me che non conosco ancora questa moto. La prima sensazione è che sia tutto troppo piccolo, ancora di più con i cavalli delle 1000, è solo questione di farci l’abitudine”. L’obiettivo principale è fare esperienza e i tre giorni di Jerez sono l’ultima occasione prima del GP del Qatar. “In una pista così diversa di possono capire tante cose – ha continuato il Dovi – inoltre dobbiamo lavorare ancora sul bilanciamento e provare la nuova elettronica”, quella a disposizione di Lorenzo e Spies a Sepang.
La M1 ha ancora due difetti da eliminare: “la tendenza all’impennata e il pompaggio al posteriore – ha dichiarato l’italiano – soprattutto il primo problema lo si percepisce più qui rispetto alla Malesia per la conformazione del tracciato”. La speranza è quella di progredire già domani, meteo permettendo: “ma se piovesse avremmo un’occasione per provare questa moto sul bagnato, non sarebbe del tutto negativo” ha commentato Andrea con ottimismo.
Non sembra preoccupato neanche del suo “status” di pilota di un team satellite: “so benissimo cosa questo significhi – ha affermato – Jorge e Ben porteranno avanti lo sviluppo e noi avremo i nuovi pezzi a secondo delle tempistiche che Yamaha riterrà opportune”. Dovizioso ha buone ragioni per sperare che la M1 possa garantirgli una stagione da protagonista: “la 800 non posso giudicarla avendola guidata una solo volta – è stata la sua analisi – ma quest’anno la Yamaha mi sembra più vicina alla Honda, anche se il reale potenziale delle due moto non lo conosce ancora nessuno, bisognerà aspettare, comunque credo che Stoner e Pedrosa non abbiano messo ancora tutte le carte sul tavolo”. Quando Andrea ha pronunciato queste parole, Lorenzo era in testa, pochi minuti dopo Casey ha dato la zampata: pronostico azzeccato.