Checa: "La MotoGP è in grossa crisi"

Paziente e gentile, come sempre, Carlos Checa si è reso disponibile al massimo per il pubblico e la stampa venuta a Motodays anche per incontrare lui. Lo spagnolo ha fatto moltissimi autografi, si è prestato a mille fotografie ed ha avuto una risposta per tutti.

Ovviamente non si è sottratto nemmeno alle nostre di domande.

- Ti sei ripreso dalla "botta" di Phillip Island? Ma come hai fatto in due ore a recuperare così bene?

"Con... ghiaccio, antidolorifici e concentrazione. - ci ha detto Carlos - Il colpo è stato molto forte: mi ha fatto ripensare alle cadute con la 500 da gran premio! Poi ho pensato che stavamo lavorando da due settimane per quella gara e dovevo provare a vincere. Ci sono riuscito e devo dire che è stata come una liberazione. L'unico interrogativo che avevo era sulla moto ricostruita. I tecnici sono stati bravissimi ma io non l'ho potuta provare".

- Quindi la prima esperienza con la moto unica non è stata delle migliori...

"Devo dire che bisognerebbe pensare ad una modifica. Nel mio caso non ho potuto verificare che tutto fosse a posto. Sono entrato in pista ed ho dato subito gas! Fino all'anno scorso riuscivi a fare qualche giro anche con la seconda moto. Oggi con i tempi delle prove ridotti se non hai contrattempi o cadute riesci a malapena a concentrarti sulle gomme e sull'assetto di una sola moto".

- Archiviata l'Australia, ora arriva Imola dove dovresti trovare una pista favorevole.

"Anche Phillip Island era favorevole ed hai visto come è andata a finire... Ho ottimi ricordi di imola: ho vinto nel 2010 e lo scorso anno è stato eccezionale. Io spagnolo contro gli italiani ma il pubblico mi ha festeggiato in modo fantastico. Quest'anno, però, oltre a Biaggi penso che ci saranno molti piloti che punteranno alla vittoria come, ad esempio, Jonathan Rea che ha fatto sempre bene a Imola".

- Il lunedì dopo la gara rimarrete per dei test Infront. Li consideri utili cosi come sono strutturati?

"Sono sicuramente più stancanti perché il pilota e il team viene da un week end di gare ma sono decisamente validi. Infatti hai tutto già lì e, quindi, c'è un risparmio dal punto di vista economico. Da quello tecnico se hai avuto un problema la domenica provi subito a risolverlo. Se, invece, provi qualche cosa di nuovo hai i riferimenti freschissimi sia tuoi sia degli altri".

- Che ne pensi delle Superbike esasperate chiamate CRT?

"Penso che prima o poi dovranno mettersi a tavolino e parlare. Si rischia di fare del male a tutti e due i campionati".

- In questo momento chi sta soffrendo di più è la MotoGP...

"E' vittima di una guerra di potere tra Dorna (Carmelo Ezpeleta) e le Case, soprattutto Honda. E' evidente che oggi la MotoGP è in difficoltà. In un mondiale devono esserci i Marchi ed ora non ci sono. Guarda un qualsiasi parcheggio di moto e vedi che ci sono tutte le Case rappresentate. Ora in MotoGP non è così. Ed anche la Moto2 ha lo stesso problema: un mondiale non può essere monomarca".

Non sembra aver nostalgia della motoGP Carlos Checa e lo soddisfa fare ogni tanto qualche test con la Ducati. "Penso che sia una buona base di lavoro. Non so quanto tempo ci vorrà per fare bene ma il progetto mi sembra buono".

Lo spagnolo è concentrato sulla Superbike 2012 ("devo recuperare già da Imola" ha detto) e non sembra nemmeno voglioso di provare al più presto la 1199 Panigale: "Dovrebbero esserci dei test Ducati programmati più o meno intorno alla gara di Misano. So che stanno lavorando molto - la scorsa settimana Marinelli era con Polita a Vallelunga, ndr - ma adesso sono concentrato su questa stagione".

Quel che è certo è che è che Carlos pensa di correre ancora a lungo e, quindi, gli abbiamo chiesto quale fosse il suo segreto: "Non c'è un segreto. Devi fare le cose in modo professionale, pensare a cosa stai facendo e soprattutto essere concentrato. Ma alla base di tutto ci deve essere la passione: è quella che ti spinge a correre a 40 anni e più"