Nonostante Honda abbia piazzato i propri piloti ufficiali in cima alla classifica al termine dei test MotoGP a Sepang, Yamaha ha confermato i progressi rispetto alla scorsa stagione. Fatta eccezione per Ben Spies, che ha concluso i test anzitempo dopo una scivolata senza conseguenze, la pattuglia di M1 è riuscita ad avvicinarsi progressivamente a Stoner e Pedrosa. Cosa più importante in ottica campionato, la nuova 1000 della casa di Iwata è emersa come la moto più duttile del lotto, consentendo ai due piloti del team satellite di finire nelle prime 5 posizioni.
Particolarmente sorprendente il crescendo di Andrea Dovizioso, 3º a tre decimi dalla vetta e sempre più affiatato con la nuova moto. "Sono molto contento del lavoro svolto in questi 3 giorni, oggi è andata da paura – ha detto il forlivese – Per me era il primo test in cui ero in condizione di spingere, e ho fatto un buon tempo sul finale. Poi ho fatto una piccola simulazione di gara da 15 giri, grazie alla quale abbiamo raccolto dati importanti. Sono curioso di provare a Jerez. È una pista molto diversa, più lenta, e ci aiuterà a capire la M1 ancora meglio".
Ieri 'Dovi' aveva inquadrato in Jorge Lorenzo il proprio punto di riferimento. Oggi l'allievo ha superato il maestro, ma non si adagia sugli allori. "Manca ancora qualcosa sul passo di gara rispetto a Jorge – ha detto – Lui è molto bravo nella simulazione. È capace di rimanere costante fino alla fine. Il feeling con la Yamaha sta migliorando, ma il nostro lavoro non è assolutamente finito".
La scommessa di Dovizioso in Yamaha era nata col preciso obiettivo di guadagnarsi una moto ufficiale il prossimo anno, e questo risultato è la prima mossa in tale direzione. "Essere primo tra i piloti Yamaha dopo questi test è importante per il mio futuro. Continuare su questa strada sarà fondamentale per ricevere evoluzioni durante la stagione".
Soddisfatto anche Jorge Lorenzo, 4º a quattro decimi da Stoner. Nel pomeriggio, lo spagnolo ha compiuto una simulazione di gara da 19 giri, con un passo sul 2'01 alto. "La simulazione di gara di questo pomeriggio è stata una delle più dure della mia carriera – ha detto – La 1000 è più faticosa da guidare e la gomma posteriore perde molta aderenza già dopo 3/4 giri, dopodiché rimane pressoché invariata. Sembrava quasi di correre sul bagnato, provando a controllare il posteriore in uscita di curva e accelerazione. Ho trovato un buon passo sul finale, ed è stato un test molto produttivo".
Chiude la classifica interna Yamaha Ben Spies, 8º a un secondo da Stoner. L'americano rimane ottimista in attesa del ritorno in pista a Jerez, dal 23 al 25 marzo. "Oggi purtroppo ho avuto un'innocua caduta, ma sono riuscito a provare alcuni aggiornamenti di elettronica e nuove configurazioni alla forcella che rappresentano un grande passo avanti – ha detto – La moto ha un grande potenziale e sono fiducioso per i test a Jerez".
La caccia alla Honda è ufficialmente aperta.