Biaggi: "è il mio marchio di fabbrica"

"Quando serve fare qualcosa di speciale io ci sono. Brava alla nuova squadra"

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Il contatto con Tom Sykes alla prima curva ha mandato in fumo la doppietta che sarebbe calata come una mannaia sul morale di Carlos Checa . Ma la rimonta di SuperMax dal 24° al 2° posto ha entusiasmato tutti.

“Anche me - gongola il cinque volte campione del Mondo - E' stata una grande impresa, quando serve fare qualcosa di speciale timbro sempre il cartellino, è come un marchio di fabbrica.

Partiamo dalla fine, raccontaci il contatto con Sykes alla prima curva.

“Il mio amico Tom è entrato dentro molto forte ma a centro curva si è piantato e gli sono andato addosso piegando la leva del freno. Sono finito sparato nella via di fuga, a velocità altissima, riuscendo a far navigare la RSV-4 sull'erba. Per rientrare in pista, in prossimità della curva due, c'è uno scalino di parecchi centimetri: mi sono alzato sulle pedane, in stile crossista, e sono riuscito ad evitare che la carena si rompesse toccando il suolo. C'è voluto anche un pizzico di fortuna.”

In che senso?

"Nel contatto con Sykes mi si è piegata la leva del freno anteriore. Per fortuna è una di quelle snodabili e non si è rotta: gli ho dato un paio di pugni ed è tornata a posto. Avesse ceduto avrei dovuto dire addio alla gara...non si può frenare con i piedi...".

Anche controllare la moto in quella via di fuga non è semplice.

"Ho frenato con il posteriore buttando giù le marce: è un attimo finire in terra, poi mi sono diretto verso la Curva2 e, rientrato sull'asfalto, ho piegato con le gomme ancora sporche di terra...ma è andata bene!"

Biaggi è rientrato in pista 24° a 8”3 dalla testa della corsa. Al traguardo il vantaggio di Checa è stato 5”7 quindi. Fatevi i conti da soli...

“La rimonta non è stata facile perchè quando fai così tanti sorpassi è impossibile percorrere la traiettoria che vorresti. Perdi un decimo qui e due là, rischiando di innervosirti, specie quando le gomme mollano e la moto comincia a muoversi. Volevo salvare il podio e ce l'ho fatta. Che gusto.”

Hai portato sul gradino più alto il nuovo capotecnico Aligi Deganello, al rientro in pista dopo la tragedia di Sic. Com'è andata con la nuova squadra?

“Ho passato un inverno d'inferno perchè perdere i miei uomini di fiducia mi aveva fatto crollare il mondo addosso. Ci siamo visti qui in Australia ma è nato subito un bel rapporto e quando ho tagliato il traguardo ho provato una gioia immensa. Anche per loro.”

Che dirà il tuo ex capomeccanico Giovanni Sandi che ti ha lasciato per andare in CRT?

“La gente fa paragoni, è il sale della vita. Ho vinto dove con la Superbike non avevo mai vinto. Basta?”

Prima della gara eri preoccupato che il gran lavoro fatto da Aprilia sulla CRT avesse rallentato lo sviluppo della GSV-R.

"Più che altro aveva l'ansia addosso per l'abbandono della mia vecchia squadra. Dopo tanti anni non è stato facile da accettare. E' stato un inverno difficile, ma qui con Aligi ed il resto del gruppo siamo riusciti in un impresa che dice tutto. Dopo la mia vittoria all'esordio in 500 a Suzuka e la prima vittoria in Qatar nella Superbike, è questa la mia gara più bella. Anzi, forse sono tutte e tre dello stesso livello".

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