Bayliss ancora: volevo tornare in pista

Il tre volte iridato ogni anno dice di voler tornare: dobbiamo credergli?

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Ogni anno Bayliss dice che vorrebbe tornare a correre, e forse è vero. Quest'anno la storia che ci ha raccontato è ancora più singolare: Troy non sarebbe venuto a Phillip Island perchè arrabbiato a morte con la Ducati, di cui è uomo immagine dal momento del ritiro dalle corse avvenuto nell'ottobre 2008.

Il Mito ha lasciato la scena da triplice campione del Mondo trionfando nell'ultima gara con la stessa 1198R tornata imbattibile nelle mani di Carlos Checa.

Il motivo ce lo ha spiegato lui stesso. “Avevo chiesto di fare la wild card a Phillip Island e a Imola. Sarei voluto rientrare in pista per me e per i miei tifosi. Ma non è successo.”

Detta più chiaramente: la Ducati avrebbe negato la moto al pilota che più di ogni altro ha infiammato la fantasia dei tifosi.

“Siamo tutti figli di Troy” è la parola d'ordine che riecheggia come un mantra nei forum, anche se Bayliss non corre ormai da tre anni e mezzo. In questo periodo ha fatto qualche test al Mugello, occupandosi anche dello sviluppo della Panigale. Adesso si è stancato di stare a casa e di viaggiare per il mondo solo per inagurare negozi...

A quasi 43 anni (è nato il 30 marzo 1969) Bayliss è ancora in forma fisica eccellente ed evidentemente non si sente inferiore a Carlos Checa, che di anni ne ha appena tre di meno.

Se la storia fosse vera ora la Ducati si troverebbe in mano una patata  bollente, perchè è immaginabile che il popolo rosso si schiererà al fianco di Troy Bayliss. Manca più di un mese al round di Imola e in realtà ci sarebbe tutto il tempo di allestire un team e di far correre il pilota più spettacolare e generoso di sempre. Ma Bayliss è anche un gran burlone, e se noi siamo tutti figli (agonisticamente) suoi, anche lui dopotutto è...un figlio di Troy.

 

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