Davide Giugliano, sorprendente debutto

Ha fatto il tempo dietro al compagno Checa, ma ora punta in alto


A 22 anni Davide Giugliano mette piede in Superbike, debutta sulla pista più insidiosa e a dieci minuti dalla fine della prima qualifica dell'anno balza nella prima casella della classifica, facendosi un baffo dei pezzi grossi. La scia di Carlos Checa ha dato una bella mano ma il terzo posto finale è comunque da incorniciare. Ve lo sareste aspettato?

“Io no -  ammette il 22enne romano campione in carica della Stock - Non conosco bene la pista e neanche la Ducati Superbike. Comunque sapevo che con un piccolo aiuto avrei potuto migliorare decisamente la prestazione e così è stato".

Il traino del tuo compagno di squadra Checa era programmato?

“No, affatto. L'ho incontrato casualmente lungo la pista, mi sono messo dietro e ho cercato di passare esattamente dove passava lui. Avere un riferimento, su questo tracciato, conta davvero tanto"

Adesso che sei lassù, che succede?

“Succede che domani, nelle prove finali, dovrò mettermi in condizione di fare lo stesso tempo da solo. Ci posso riuscire. Dopo tutto ho la stessa identica Ducati del campione del mondo, il potenziale tecnico c'è e tocca a me tirarlo fuori".

Nelle cinque giornate di test sei caduto quattro volte. Perchè?

“Non ho digerito il tornantino Honda (la curva più lenta della pista, ndr). Avevo intenzione di fare una traiettoria stretta, per uscire forte, ma proprio dove volevo passare io l'asfaltoè parecchio rovinato. Sono finito sempre nella stessa buca. Alla fine ho capito di passare più in là”.

Per domenica come la vedi?

“Non mi devo esaltare troppo perchè sono in mezzo a bestie feroci che ci mettono un attimo a rimettermi al mio posto. Cercherò di lavorare meglio che posso, di dare tutto me stesso. Poi vedremo”.

 

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