La Superbike ha abolito la moto di riserva per ridurre i costi ma la misura fa già discutere. “Non è vero che spenderemo meno” lamenta Serafino Foti, team manager della Bmw Italia.
Proviamo a capirci qualcosa.
Da quest'anno le squadre Superbike possono punzonare una moto sola per pilota ma il regolamento concede loro la disponibilità di tenere a disposizione un telaio pre-assemblato nel retrobox da utilizzare in caso di emergenza. Devono mancare il motore e relativi accessori, l'elettronica e il serbatoio. In caso di incidente la squadra può completare il veicolo e utilizzarlo previa autorizzazione dei commissari tecnici. Per rendere possibile questa operazione la conclusione delle prove libere è stata anticipata 13:15 anziché alle 14:30, per rendere possibile eventuali rimontaggi prima della Superpole sempre fissata alle 15.
“Per allestire la moto pre-assemblata servono comunque gli stessi pezzi che avremmo utilizzato per costruire muletto - spiega Foti - quindi la riduzione di costi è inesistente. Non c'è risparmio neanche di personale perchè in caso di incidente l'operazione di montaggio va fatta nel minor tempo possibile. Per assurdo spendiamo di più anche per costruire la moto numero uno".
Perchè?
“Abbiamo dovuto riprogettare parecchi particolari in modo che sia possibile tenere il ricambio di scorta premontato nel box e montarlo al volo in caso d'emergenza. Manopole, pedane e cruscotto adesso li possiamo sostuire in pochissimi minuti utilizzando la stessa tecnologia dell'endurance. Rifare tutto ci è costato parecchio."
Quindi come si dovrebbe fare?
“Sarebbe stato molto più semplice adottare la stessa regola Superstock: anche lì puoi punzonare una sola moto ma puoi tenerne a disposizione una completa, già fatta da casa. Se succede qualcosa basta punzonarla.”
Eppure in Supersport la moto unica, introdotta nel 2011, ha funzionato alla grande. I costi sono scesi e gli iscritti sono in aumento: dai 22 della passata stagione ai 30 attuali. Ma la norma che funziona bene per le squadre medio-piccole non pare altrettanto efficace nel caso dei top team che non guardano a spese pur di non correre il rischio di saltare una sessione o una gara.
Anche Carmelo Ezpeleta ha proposto la cancellazione del muletto come misura anticrisi per la MotoGP 2013 ma farebbe meglio ad aspettare di vedere se in Superbike funziona.