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SBK: Aprilia subito sotto esame

La fuga dei tecnici, la RSV-4 immutata. La casa veneta crede ancora alla Superbike?

SBK: SBK: Aprilia subito sotto esame

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Stanno partendo in questi giorni, destinazione Australia, i piloti della Superbike. Ad attenderli il primo test dell'anno a Phillip Island, prima dell'apertura iridata del 26 febbraio prossimo.

Un inciso: sia benedetta la Superbike, perché qui fra stop invernale obbligatorio e finti test di Moto2 e Moto3 a Valencia, senza motori ufficiali (Honda), senza centraline ufficiali (Dell'Orto) e con moto appena uscite dalla scatola (Ioda ed altre) c'è poco da ridere e soprattutto da divertirsi.

L'SBK, invece, è già quasi pronta a farci emozionare, anche se lamentiamo una certa latitanza delle squadre più titolate.

L'Aprilia, per esempio, è stata in letargo a lungo e non si è fatta sentire se non per brutte notizie: prima se ne è andato il team manager Francesco Guidotti (oggi in Ducati-Pramac), poi c'è stata la fuga della squadra iridata di Giovanni Sandi, quindi quella del responsabile dello sviluppo dell'elettronica, Biasio.

Si è scritto poco, su questi fatti, e forse un po' a torto perché se è vero che tutti sono utili e nessuno indispensabile, è altresì innegabile che il team che vedremo in Australia capitanato da Aligi Deganello (ottimo acquisto, peraltro), ex di Marco Simoncelli, avrà bisogno di un po' di rodaggio.

La Superbike non è la MotoGP e Max Biaggi non è il Sic, dovremo lasciare ad Aligi un po' di tempo per ambientarsi. Max peraltro non gioca a carte, ma Deganello scoprirà che è un buon conversatore, ancorché un po' più amaro del pilota di Coriano.

Ciò che ci preoccupa è lo stato di salute (tecnica) della RSV-4. Già perché questo inverno la casa di Noale sembra essersi più che altro preoccupata dello sviluppo della "CRT , andata ai team Aspar e Speedmaster, ART. Un acronimo che sta per "Aprilia Racing Technology", ma si può anche leggere Aprilia Racing Team...

Ora facendo ricerca si impara sempre qualcosa, per cui è probabile che Gigi Dall'Igna, responsabile tecnico della struttura veneta, abbia appreso informazioni importanti studiando l'effetto delle gomme Bridgestone e dei dischi freno in carbonio sulle RSV-4, ma da lunedì prossimo dovrà dimostrare ai suoi piloti di non essere stato con le mani in mano perché la concorrenza nel mondo delle derivate di serie si è fatta agguerrita.

La Ducati, infatti, ripropone l'iridato Carlos Checa e difficilmente i 6Kg in più imposti dal regolamento cambieranno le carte in tavola.

Il team Althea, peraltro, è la dimostrazione vincente che a volte la perfetta fusione fra squadra e pilota fanno il campionato. Un qualcosa che sembrano aver finalmente capito anche in BMW dove non a caso hanno ingaggiato sia Marco Melandri che il suo mentore, Andrea Dosoli.

Bisognerà seguirlo con attenzione, questo mondiale Superbike, perché abbiamo sentore che sia l'ultimo, così come lo conosciamo, cioè con moto che sono derivate di serie di nome ma non di fatto. Con il pasticcio MotoGP/CRT, infatti, la FIM dovrà rivedere le regole tecniche di entrambi i campionati. E non è possibile che il motomondiale faccia un passo indietro se un analogo movimento non sarà imposto anche alla SBK.

A quel punto, poi, bisognerà capire che intenzioni avranno Aprilia e BMW. Honda e Yamaha hanno chiare le loro intenzioni, Ducati in SBK beneficia di un aiutino tecnico, ma non tollererà l'invasione delle RSV-4 a lungo in MotoGP. Ovviamente se il regolamento 2013 le favorirà troppo.

Il nostro amato motociclismo, insomma, sta attraversando un momento di profondo cambiamento e di transizione e sarebbe gentile, da parte delle Case, farci chiaramente capire in che direzione intendono muoversi perché gli interessi privati degli organizzatori - ed in particolar modo della Dorna - non è detto che coincidano con quelli del motociclismo.

Se l'Aprilia cominciasse per prima a fare un po' di chiarezza, sui suoi programmi, sarebbe un comportamento apprezzato. Anche se si dovesse ammettere che ci sono stati dissapori interni. Quantomeno non rischieremmo di interpretare i recenti fatti - uomini passati in blocco da una casa ufficiale della Superbike a team privati della MotoGP - per quello che sembrano.

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